Il Carnevale di Bagolino

Carnevale di bagolino - Foto by Xavier Care

La tradizione carnevalesca in Italia è da sempre molto sentita; molti sono i carnevali classici e famosi, tra cui il più conosciuto è certamente quello di Venezia. A fianco a questi però è doveroso ricordare anche quelli di Montagna, estremamente caratteristici.

 

Nelle vallate delle Alpi la tradizione culturale del carnevale è diffusa da Est fino ad Ovest, tra i carnevali più famosi è doveroso ricordare quello di Schignano (Co) in Valle d'Intelvi e anche quello di Bagolino. Quest'ultimo è estremamente famoso e conosciuto. Il carnevale di Bagolino (o carnevale Bagosso) risale almeno al XVI secolo, come documentato da scritti conservati nell'archivio comunale

Bagolino è un piccolo centro situato in alta Val Caffaro in provincia di Brescia, a poca distanza dal Passo Maniva.

Il suo folklore tipico è rimasto immutato per diversi anni per via della posizione isolata ed in tempi recenti ha subito una diffusione su larga scala, tanto da essere divenuto oggetto di studi da parte degli studiosi di etnologia.

Analizzando i tratti tipici del Carnevale di Bagolino possiamo individuare due gruppi di maschere principali: i balarì (ballerini e suonatori) e le maschèr (maschere)

 

La tradizione dei Balarì, i quali si esibiscono solamente il lunedì e il martedì di Carnevale, è da considerarsi l'attrazione più spettacolare della manifestazione.

Le musiche sono tenute da sei suonatori che suonano due chitarre, due violini, un mandolino (introdotto di recente) e un contrabbasso chiamato per scherzo “vèdèl” (vitello). In genere, indossano il costume locale; la testa è coperta da un “vecchio” cappello con un solo nastro avvolto intorno alla cupola.

I balli sono divenuti oggetto di studi per via dell'elevata complessità dei gesti,tanto da diventare testimonianza di quanto possa divenire complessa una civiltà popolare.

Il costume dei Balarì ha dei tratti tipici che lo contraddistinguono dagli altri travestimenti carnevaleschi: iniziamo dal cappello di feltro con un lungo nastro rosso sul quale sono cuciti accuratamente monili d'oro (catene, spille, orecchini, anelli etc...) di famiglia o presi in prestito; il volto poi è nascosto da una maschera color avorio completamente priva di espressione; il Balarì indossa infine a tracolla una fascia rossa, dei guanti e delle calze bianche ricamati a mano.

I Balarì si “muovevano”originariamente in 4 compagnie, ognuna delle quali contava circa 150 uomini. Visto l'enorme numero di persone ogni compagnia ballava in quartiere ben distinto e ogni Balarì aveva la facoltà di spostarsi liberamente da una compagnia all'altra.

Al giorno d'oggi sono rimaste solamente 2 compagnie.

 

I Maschèr sono la seconda maschera tipica del Carnevale di Bagolino; il loro travestimento e comportamento segue la classica burla carnevalesca.

I “Maschèr”, a differenza dei Ballerini, possono comparire per le strade anche dopo l’Epifania, nei lunedì e giovedì precedenti il Carnevale. Mentre i ballerini durante i due giorni di Carnevale rallegrano con la loro “aristocratica” esibizione, le strade del paese sono invase da decine e decine di persone mascherate alla foggia bagossa. Anche i costumi indossati da queste Maschere sono dei padri ma, a differenza di quelli dei Ballerini, non portano particolari “guarnizioni”.

Questi bizzarri personaggi vestono con maschere paurose o grottesche e si muovono animatamente tra la folla facendo rumore con i loro zoccoli in legno facendo burle e marachelle.

Il loro scherzo migliore consiste nel prendere di mira le persone che vogliono canzonare toccandole nei genitali (usanza che ricorda antichi rituali di fertilità).

I Costumi dei Maschèr, che si differenziano tra il maschile e il femminile sono il ceviòl, costume maschile costituito dall’abito in fustagno pesante, per lo più di colore nero o marron portato dagli avi e il “guèrnèl”, costume femminile formato da una gonna lunga in tela grossa, scura e grezza a righe.


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