Lo spettro del nucleare invade le vallate alpine occidentali, in particolare la Valsesia. Qui infatti sono state ritrovate tracce di un pericoloso isotopo radioattivo, il cesio 137, all'interno della lingua e del diaframma di alcuni cinghiali, uccisi lo scorso anno dai cacciatori della zona. La scoperta è stata abbastanza casuale, dato che i 27 capi che sono stati riscontrati positivi alle analisi, erano stati sottoposti ad esami procedurali per la ricerca sulla trinchellosi, che nulla ha a che vedere con la radioattività. I livelli di cesio 137 riscontrati sono altissimi, alcuni raggiungono i 5600 Becquerel, contro una soglia di attenzione di appena 600 Becquerel. Le ipotesi a riguardo sono molteplici, anche se da più parti, tra cui l'Arpa Piemonte e l'Enea, la causa potrebbe risalire al disastro di Chernobyl del 1986. Gli isotopi radioattivi del cesio, infatti, penetrano nel terreno e continuano ad emanare radiazioni per moltissimi anni; i cinghiali, che si nutrono di tuberi e radici, scavano infatti in profondità per cercare il cibo, ed in questo modo possono essere venuti a contatto con le sostanze incriminate. Al momento gli esperti stanno ancora cercando di inquadrare il fenomeno, anche se a breve i Nas stabiliranno un laboratorio in Valsesia per cercare di effettuare ulteriori analisi.