Morte del neonato in Valgrisenche, l'altitudine non è stata la causa

Si è finalmente fatta chiarezza sul caso della morte del neonato che qualche settimana fa è stato soccorso in elicottero al Rifugio degli Angeli, a quasi 3000 metri, in alta Valgrisenche. Inizialmente l'ipotesi più diffusa, amplificata anche dai mezzi di comunicazione che nulla sanno della montagna e di come ci si comporta in alta quota, era stata quella di uno scompenso dovutSoccorsio appunto all'altitudine. L'autopsia effettuata dai medici dell'Ospedale Regina Margherita di Torino ha però affermato che il decesso è dovuto alla Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante, una patologia piuttosto misteriosa e non molto frequente, ma che ha già registrato numerosi casi anche nel nostro paese. Il piccolo era stato trasportato dall'elisoccorso del 118 dopo essere andato in arresto cardiocircolatorio al Rifugio degli Angeli e da qui, dopo altri tre arresti durante il volo, ricoverato d'urgenza a Torino, dove però ha perso la vita. L'autopsia pone finalmente fine alle voci malevole sulla "montagna assassina" che uccide i bambini, messe in circolo volutamente da opinion leader ignoranti, che tuttavia infettano la popolazione comune che non frequenta l'ambiente montano. Tuttavia, è necessario ricordare che i neonati e i lattanti sono organismi molto fragili, e possono essere portati in alta quota solamente per brevi periodi, evitando eccessivi sbalzi pressori, e se possibile non oltre i 1500-2000 metri di altitudine; può essere utile un periodo di acclimatamento alle quote più basse, mentre è fondamentale il mantenimento della pervietà delle vie aree durante la salita e la discesa, compito che i genitori devono saper eseguire prontamente.