Gli impianti del Mottarone chiudono, situazione difficile

Impianti del Mottarone - photo by mottaroneski.itNotizia alquanto amara quella relativa agli impianti sciistici del Mottarone, in questo piccolo comprensorio che sorge a quota 1492 metri tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore, lungo il confine delle province piemontesi di Novara e Verbano-Cusio-Ossola; non vedrà più la processione giornaliera di sciatori intenti a prendere gli impianti.

La decisione è stata presa si può dire con forza, da parte delle forze dell'ordine che nella giornata di martedì 3dicembre si sono presentati con alla mano  uno sfratto conseguito ad un contenzioso tra i gestori degli impianti e i proprietari del territorio su cui sorgono. Il Mottarone aveva visto nel corso degli anni diverse stagioni invernali con impianti chiusi, attualmente erano 4anni che gli impianti prestavano regolare servizio, i quali si sono poi inesorabilmente fermati il 3 dicembre dopo un brevissimo inizio di stagione.

Il nocciolo della questione sarebbe dovuto alle proprietà del terreno su cui sorgono gli impianti, questa area sarebbe infatti di proprietà della famiglia Borromeo la quale dietro un corrispettivo di circa 10mila euro annui ha sempre concesso agli impianti del Mottarone di svolgere il servizio. Negli ultimi anni però una nuova legge della Regione Piemonte ha stabilito che le aree sciabili sono sottoposte a servitù e quindi sotto il controllo civico. Per questo motivo la società impianti ha iniziato a pagare il canone annuale direttamente al Comune di Stresa.

Una recente sentenza del Tar ha però annullato le delibere sia del comune che della regione, affermando che la servitù non fa perdere i diritti del proprietario, da qui sono scaturite delle morosità con conseguente mandato di sfratto. Il sindaco del Comune di Stresa e gli stessi gestori degli impianti pare che stiano facendo del loro possibile per consentire una nuova apertura.