Nulla di fatto nella querela che ormai va avanti da due anni sulla gestione della Funivia Stresa-Mottarone: lo storico impianto di risalita del Lago Maggiore ha infatti compiuto lo scorso 30 ottobre la sua ultima corsa, prima della chiusura definitiva a causa della scadenza della concessione.
Il problema, come ben sanno gli abitanti della zona, non è di certo di questi giorni: l'impianto avrebbe infatti dovuto chiudere già un anno fa, ma grazie ad una norma contenuta del Decreto Mille Proroghe è stato permesso alla cabina di portare i turisti dal lago alla vetta del Mottarone fino alla fine di ottobre.
Per poter riaprire sarà necessario effettuare i lavori di ammodernamento previsti dalle normative sugli impianti a fune: parte dei fondi per queste opere sono già stati, seppur a fatica, stanziati dal Comune di Stresa e dalla Regione Piemonte: rispettivamente di parla di un milione e un milione e mezzo di euro.
Manca ancora, però, il contributo dei privati, che dovrebbe essere stabilito tramite una gara d'appalto che però tarda ad essere presentata. Sono stati infatti numerosi i solleciti da parte degli operatori turistici del Mottarone e dintorni, ma l'organismo regionale delegato a questo compito sembra non avere fretta.
Sta di fatto che, senza funivia, gli esercizi turistici e commerciali del Mottarone si ritrovano in gravissima difficoltà: la vetta è raggiungibile in auto solo tramite due strade lunghe e tortuose, di cui una a pagamento: una condizione di certo non entusiasmante per i visitatori, soprattutto in vista dell'imminente stagione invernale.