Escursionista muore a seguito di una slavina sul Monte Pasubio il giorno di Pasqua. Ora è polemica tra il Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco - 25/04/2019

cnsass

 

La tragedia avvenuta il giorno di Pasqua, domenica 21 Aprile 2019, quando il 57enne escursionista Roberto Trivellin è deceduto a seguito di una valanga sul Monte Pasubio (Prealpi Vicentine), sta sfociando in un accesa polemica tra il Soccorso Alpino CNSAS e i Vigili del Fuoco.

 

Dalle prime ricostruzioni dei giorni precedenti è emerso infatti che sul posto al recupero della salma è intervenuto in un primo momento solamente l'equipaggio dei Vigili del Fuoco, i quali avrebbero calato con il verricello due componente della squadra dopo averli equipaggiati con ramponi e picozza (forniti dal sovrastante Rifugio).

Purtroppo durante le operazioni di intervento i due uomini sarebbero stati coinvolti e investiti da un secondo fenomeno valanghivo, per fortuna senza conseguenze, che gli avrebbe trascinati solamente nel canale per qualche metro senza nessuna conseguenza.

Sul posto è quindi dovuta intervenire l'eliambulanza di Verona, la quale ha calato il suo personale facente parte del Soccorso Alpino che ha constatato che fortunatamente nessuno aveva riportato conseguenze.

L'intervento si è poi concluso quando il Soccorso Alpino ha recuperato la salma, trasportandola al vicino Rifugio per essere indirizzata sul carro funebre e parallelamente l'elicottero dei Vigili del Fuoco ha potuto recuperare i suoi uomini.

 

A seguito dell'intervento il Soccorso Alpino CNSAS Veneto ha rilasciato un comunicato, che sta diventando virale in questi giorni sul Web, che contesta la gestione dell'emergenza da parte dei Vigili del Fuoco.

Quest'ultimi nella giornata di ieri hanno a loro volta emesso una propria nota di risposta che vi trasmettiamo di seguito al comunicato.

 

Comunicato CNSAS Veneto

Ieri un escursionista non è rientrato all’ora di pranzo, come previsto, da una camminata sul Pasubio, che in questi giorni in quota mantiene vesti invernali. “Quando scatta l’allarme per la ricerca di una persona in montagna, si seguono le procedure stabilite dai protocolli operativi siglati con le prefetture, che prevedono l’allertamento del Soccorso alpino deputato anche al coordinamento – ricorda Alberto Barbirato delegato del Soccorso alpino delle Prealpi Venete – le leggi nazionali 74/2001, 289/2001 e regionale 11/2015 individuano come riferimento esclusivo per il soccorso sanitario in montagna, in ambiente impervio, ostile e ipogeo il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, che opera in collaborazione con il Suem 118. Ieri malgrado la ricerca fosse partita già da diverso tempo e non si sapesse se la persona stesse bene, fosse ferita o peggio, il Suem 118 – la Centrale operativa competente a livello sanitario regionale – e il Soccorso alpino sono stati allertati solamente alle 17.07, dal personale dei Vigili del fuoco che già ore prima era stato attivato”. Al triste epilogo del ritrovamento del corpo senza vita dell’escursionista si è rischiato poi di aggiungere ulteriore gravità, dal momento che i due vigili che si trovavano nel Boale del Sant’Antonino sono stati investiti da due valanghe e trascinati per alcuni metri, senza fortunatamente riportare conseguenze. “Tutti i soccorritori e, ancora di più, i tecnici del Soccorso alpino che turnano nelle basi di elisoccorso e sono responsabili della sicurezza del personale sanitario a bordo, indossano dispositivi di protezione individuale normati dalla legge e sono dotati di attrezzatura adeguata all’ambiente e alla stagione in cui operano, ma soprattutto sono addestrati secondo precisi piani formativi per intervenire nel modo più sicuro possibile in ambienti dove il rischio è alto e imprevedibile” sottolinea poi il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati. “C’è stato un mancato rispetto delle procedure di allertamento stabilite dai vari accordi – chiude Barbirato – esponendo tra l’altro chi è andato a ulteriori rischi inutili“. Ricordiamo infine che in questo periodo le condizioni della montagna sono ancora invernali. La neve abbondante si ghiaccia con le temperature notturne sotto lo zero, per sciogliersi nelle ore più calde dando origine a possibili valanghe primaverili. L’alternanza di ghiaccio e neve fradicia obbliga alla prudenza, alla dotazione di indumenti, calzature, attrezzatura adeguati e a un’opportuna preparazione.

 

Nota Direzione Interregionale Vigili del Fuoco Veneto e Trentino Alto Adige

Replica al comunicato stampa del Soccorso alpino in merito all’intervento di ricerca persona sul Monte Pasubio, dove un escursionista il giorno di Pasqua ha perso la vita. I vigili del fuoco del Comando di Vicenza respingono in modo assoluto le affermazioni fatte dal Soccorso alpino, tramite comunicato stampa, in merito ad un loro tardivo allertamento, addirittura di ore per la ricerca dell’uomo vittima di un incidente in montagna. I vigili del fuoco ricevuta la chiamata, in cui veniva segnalato il mancato rientro dell’uomo, hanno allertato il proprio sistema di soccorso e contestualmente contattato la centrale operativa del Suem 118, richiedendo specificatamente l’intervento del Soccorso alpino. Tutte le telefonate in ingresso e in uscita nella sala operativa del 115 sono per legge poste sotto registrazione. Dettagliata relazione sarà trasmessa all’autorità giudiziaria per le iniziative di competenza