Quando si parla di sci alpinismo, chiunque abbia un minimo di cultura della montagna non può non pensare almeno per un attimo a quella che è la competizione scialpinistica per eccellenza, forse la più impegnativa e spettacolare del mondo: il Trofeo Mezzalama.
Una gara che ha avuto una storia tormentata, rischiando per ben due volte di scomparire nell'oblio, ma che finalmente negli ultimi anni ha ritrovato il suo splendore originario e continua ad attirare migliaia di appassionati sulle cime e le creste del Monte Rosa.
Il Trofeo Mezzalama prende il nome dal grandissimo Ottorino Mezzalama, uno dei più grandi alpinisti italiani e considerato il Padre dello Scialpinismo (sempre a lui si dedica anche il Rifugio Mezzalama in alta Val d'Ayas)
Si tratta di una competizione estremamente impegnativa, sia per il fatto che prevede numerosi passaggi di difficoltà alpinistica, sia perchè si svolge in buona parte ben oltre i 3000 metri, toccando la vetta del Castore a 4226 metri di altitudine.
La storia di quella che viene anche definita "maratona dei ghiacciai" nasce nel lontano 1933 dallo Ski Club Torino, dal Club Alpino Italiano di Torino e dal Club Alpino Accademico; con la finalità di commemorare la scomparsa di Ottorino Mezzalama, morto in Alto Adige a causa di una valanga.
Negli anni 30 si svolsero sei edizioni del Mezzalama, quasi tutte compiute dagli atleti della Scuola Militare di Aosta (nel 1935 era presente anche il fortissimo Alpinista Italiano Giusto Gervasutti, che con i suoi compagni era impegnato all'inseguimento della forte squadra tedesca)
In seguito gli eventi bellici imposero uno stop alla competizione, che finì per essere dimenticata anche nel dopoguerra per parecchi anni; si svolsero sei edizioni negli anni trenta e quattro edizioni negli settanta
Fu Romano Cugnetto, alpinista di Gressoney, che nel 1971 ripropose la celebre gara d'alta quota, organizzando le quattro edizioni fino al 1978, ripercorrendo il medesimo percorso degli anni 30: la partenza era prevista dal Colle del Teodulo (3300m), passando poi sulla cima del Castore e il colle del Naso del Lyskamm (4150m), per poi concludersi all'Alpe Gabiet (2400m).
Un nuovo periodo di oblio coinvolse il Mezzalama negli anni 80' finche, nel 1997, vi fu la rinascita definitiva, grazie all'opera delle guide alpine della Val d'Ayas e in particolare di Adriano Favre.
Dal 1997 in poi la gara si è sempre disputata regolarmente ogni due anni, acquisendo ancora maggiore spettacolarità grazie all'allungamento del percorso: ancora oggi si parte da Cervinia (2000 mt.), diretti al Colle del Breithorn (3826 mt.), a seguire il Colle di Verra (3848 mt.), il Castore (4226 mt.), il Naso del Lyskamm, il Colle del Félik e la successiva discesa al Rifugio Mantova (3498 mt.), per rientrare poi a Gressoney la Trinité (1637 mt.).
I numeri del trofeo sono a dir poco spettacolari : 45 chilometri e un dislivello in salita di 2.862 metri e un dislivello in discesa di 3.145 metri.
Dal 2007 al 2009 la competizione del Mezzalama si svolge sotto l'egida della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) e dal 2010 è stata inserita nel circuito internazionale Grande Course
L'organizzazione dell'evento svolge un ruolo fondamentale nel Mezzalama: è necessario mettere in sicurezza alcuni passaggi, cosa che in alta quota è estremamente difficile, e inoltre il monitoraggio delle condizioni meteo deve essere costante ed estremamente preciso.
La gara si svolge con squadre di tre scialpinisti in cordata, i quali sono obbligati ad utilizzare sci di larghezza definita per regolamento e a far uso della corda in alcuni passaggi specifici.