L'homo Salvadego, noto come lo Yeti della Valtellina

Homo Salvadego - photo by sistemamusealevaltellina.itLa figura leggendaria dello Yeti, terribile uomo che popolerebbe le montagne, è presente anche in Valtellina ed è conosciuto come L' Homo Salvadego.

Si è venuti a conoscenza di questa creatura grazie ad un affresco, che lo raffigura come un uomo molto peloso con una lunghissima clava in mano.

Il dipinto ( di epoca presumibile 1464) fa parte di una serie di ornamenti rinvenuti a Sacco (pochi chilometri da Morbegno) , il più basso paese della Valle del Bitto, a Gerola.

L'abitazione in questione è stata per lungo periodo abitata da una famiglia contadina, l'affresco nonostante si trovasse nel fienile è in ottime condizioni, la temperatura costante e l'assenza di luce diretta ha garantito un'ottima conservazione.

Attualmente nell'edificio è invece presente la Comunità Montana , e si è riusciti a venire a conoscenza degli autori del dipinto, che pare si tratti dei pittori Simone e Battistino Baschenis.

In altre zone montane Lombarde vengono spesso ritratte figure simili allo yeti Himalayano, come per esempio a San Martino in Val Masino dove compare il “Gigiat” un incrocio tra un gigante caprone ed un camoscio , rappresentato con un pelo molto folto ed un carattere irascibile.

Secondo i moderni studi, L'Homo Salvadego pare si tratti di una figura di origine Celtica che rappresenta la religiosità precristiana del mondo dei valligiani, ed il loro rapporto privilegiato con le forze della natura.


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