Sapete perchè gli abeti in inverno non perdono le foglie ?
Una bella leggenda di Montagna ci spiega queta curiosità:
C’era un tempo, perso nei meandri del passato, in cui gli abeti, come le altre piante, perdevano le foglie all’inizio dell’autunno, per poi far rinascere aghi nuovi a primavera.
Gli abeti di tutte le Alpi vivevano così l’alternarsi delle stagioni, sotto il comando del loro Re, un enorme abete rosso che viveva in alta Valtournenche, ai piedi del Cervino.
Questa pianta era il punto di riferimento per numerosi stormi di uccelli, che durante l’estate si radunavano sui suoi possenti rami, mentre con l’arrivo dell’inverno, con la perdita degli aghi, i volatili si spingevano più a sud, in cerca di un clima più mite e caldo.
Successe una volta che un uccellino si ferì ad un ala proprio mentre le calde giornate estive stavano lasciando il posto alla pioggia e al vento dell’autunno. Il suo stormo partì verso sud puntuale al cambio di stagione, ma il povero uccellino non poteva volare, e fu costretto a rimanere sui rami dell’abete a cercare un riparo. Questi si accorse di lui e capì che se avesse perso i suoi aghi il piccolo volatile sarebbe morto di freddo in pochissimo tempo.
Fu così che si mise d’impegno e decise di resistere alle forze della natura: passarono giorni e giorni ti pioggia, vento e tempesta, ma gli aghi del Re degli abeti erano ancora lì, saldamente aggrappati ai rami per difendere l’uccellino. E fu così che tornò la primavera, e l’uccellino era salvo.
Stupito per l’eroica resistenza dell’abete, l’inverno gli chiese come mai aveva speso tutte quelle fatiche per resistere alle intemperie, e questi gli spiegò la vicenda dell’uccellino ferito.
L’Inverno fu molto colpito da questo gesto di buon cuore, tanto che decise di dare una ricompensa al Re degli abeti: lui e tutta i suoi sudditi non avrebbero mai più perso i loro aghi, ma sarebbero rimasti verdi come lo smeraldo per tutto l’anno, anche quando tutte le altre piante si sarebbero tinte di rosso per poi rimanere nude con i loro rami spogli.