Guido Rey, figlio d'arte delle vette

Guido Rey

Se proprio dobbiamo individuare qualcuno che, fin dalla nascita, era destinato ad essere grande appassionato e conoscitore di montagne, sicuramente dobbiamo partire da Guido Rey, per il semplice fatto di essere nipote di Quintino Sella, Ministro della Repubblica e fondatore del Club Alpino Italiano. Fu proprio grazie allo zio che conobbe le Alpi e l’alpinismo, passione che lo coinvolse pesantemente durante tutta la sua giovinezza.

 

Guido Rey nasce da una famiglia benestante il 20 Novembre 1861 a Torino, inizialmente Guido dopo gli studi si trasferì a Londra per volere del padre (voleva fargli fare pratica negli affari), ma il suo interesse fin da subito sono i Viaggi e le Montagne, per questo motivo decide di seguire lo zio Quintino Sella.

Si appassiona all'escursionismo e sempre di più al mondo alpinistico in generale, tra le sue imprese più importanti non possiamo non citare le cinque ripetizioni del Cervino (tra cui la prima salita per la cresta del Fürggen), oltre che alcune prime assolute come la Ciamarella e la prima italiana sulla Meije (Francia).

Un brutto episodio legato al fratello, Mario, che lo accompagnava sempre nelle sue ascensioni ma che perse la vita tragicamente durante la salita al Colle del Gigante (massiccio del Monte Bianco), portò Guido Rey a cambiare il proprio atteggiamento nei confronti del suo sport: da allora scalò pareti solo se accompagnato da una Guida Alpina basandosi principalmente su un alpinismo classico.

Questo, tuttavia, non limitò le sue esperienze: si dedicò al Monte Bianco versante francese e al Cervino, su cui compì numerose ascensioni tra cui l’Aguille Verte e il Dru. Nei primi anni del'900 conobbe anche Edmondo de Amicis ed il figlio Ugo, al quale dopo avergli insegnato la tecnica alpinistica diventarono una cordata molto affiatata

Sempre in questi anni l’attenzione di Rey si spostò sulle Dolomiti, dove si dedicò agli itinerari classici come le Torri del Vajolet,  la Marmolada e le Tofane.

Durante la sua vita, Guido Rey si dedicò molto anche all’attività letteraria, per buona parte incentrata sulle proprie imprese alpinistiche.

Guido Rey fu anche fotografo molto apprezzato, i suoi scatti furono esposti all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898 ed alla seconda Esposizione Nazionale di Firenze del 1899

Nel 1915 con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale volle arruolarsi per dare una mano, ma per via dell'età (35enne) non gli fu permesso. Decise ad ogni modo di dare una mano in Croce Rossa mettendo a disposizione la sua macchina e il suo autista, fu coinvolto in un tragico incidente che gli compromise l'aorta.

La malattia ce lo colpì in età avanzata non riuscì a tenerlo lontano dalle montagne: passò infatti un periodo della sua lenta agonia a Breuil, ai piedi della Gran Becca, per poi morire a Torino nel 1935.

 

A Guido Rey è stato intitolato il Rifugio situato in val di Susa (nel comune di Oulx) nelle Alpi Cozie, alla quota di 1761 mt.


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