La leggenda di Ondina e il Lago dell'arcobaleno

Leggenda ondina lago di carezza

Nei pressi del Passo Costalunga, incastonato tra le pareti del Latemar e sud e del Catinaccio a nord, sorge il Lago di Carezza, piccolo specchio d'acqua che i ladini chiamano Lech de l'Arcaboan, ovvero Lago dell'Arcobaleno.

E' noto e fotografato dai turisti per i suoi meravigliosi colori, il suo nome (Lago di Carezza) deriva da una particolare pianta qui presente, la "Caricaceae"; "carezza" sarebbe l'adattamento italiano del termine dialettale locale che indica queste piante

I moltissimi turisti, maggioranza dei quali stranieri, non sono a conoscenza però di una curiosa leggenda che si nasconda nelle limpide acque del lago.. scopriamola insieme :

 

Tantissimo tempo fa, viveva in questo lago una Vivèna, ovvero una fata dei boschi, chiamata Ondina. Era molto bella, dai lunghi capelli biondi, la fata con i suoi canti melodiosi deliziava tutti i viandanti che salivano al Passo di Costalunga.

Purtroppo, proprio per via di questa sua bellezza finì nelle mire di un potente mago, che abitava sul vicino massiccio del Latemar.

Il mago era innamorato di Ondina ma non poteva avvicinarla: ogni volta che scendeva  verso il lago, gli animali della foresta avvisavano la vivèna del suo arrivo e questa scappava a nascondersi. Il mago decise quindi di recarsi dalla Jacuta, una vecchia strega del Regno dei Fanes, la quale gli suggerì un trucco per riuscire ad avvicinare Ondina: il mago avrebbe dovuto costruire un arcobaleno, dal Catinaccio al Latemar e che finisse dritto dritto dentro il lago, di modo da attirare la bella vivèna; una volta comparsa, il mago si sarebbe travestito da vecchio mercante e l'avrebbe attirata con dei gioielli fatti dello stesso arcobaleno.

Questi fece come gli venne detto e costruì un arcobaleno enorme tra le due montagne il quale si specchiava meravigliosamente dentro le acque del piccolo lago. Ondina, appena lo vide, si avvicinò incuriosita. Il mago, preso dall'impeto dell'amore, dimenticò però il travestimento e si lanciò di corsa verso la Vivèna che, spaventata, scappò via in un baleno.

Il mago, arrabbiato, mandò in frantumi l'arcobaleno, i cui pezzi cadendo andarono a finire dentro le acque del lago.

 

E' proprio per questo motivo che ancora oggi il Lech de l'Arcaboan assume quei magici colori, dall’azzurro al verde, dal rosso all’indaco, dal giallo all’oro, che lo caratterizzano durante i momenti più belli come il tramonto o le notti di luna piena; mentre la statua di Ondina emerge dalle acque al centro del lago quando per la siccità il loro livello scende.

Proprio per ricordare questa leggenda molto famosa agli abitanti di questi luoghi e ai visitatori, è stata posta in mezzo al lago una statua che rappresenta proprio la bellissima ninfa Ondina.

E’ un luogo incantato dove si uniscono il silenzio intorno rotto soltanto dai suoni della natura che rigenera l’animo e distende i sensi.