Le ciaspole: ritorno al passato

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Le ciaspole, o racchette da neve, sono oggi diventate uno strumento estremamente popolare nel mondo del montagna, a volte anche abusato nell'utilità. Il nome deriva da alcune voci dialettali del Nord Italia: secondo alcuni l'origine viene dalla Val di Non (termine del Ladino Noneso), secondo altri dalle Vallate Occitane Piemontesi; in generale si può dire che l'etimo è diffuso un po' ovunque nelle Alpi e anche l'uso delle racchette come strumento di spostamento non si può di certo limitare ad una singola zona geografica.

Le ciaspole sono state concepite per poter camminare, sostanzialmente “galleggiando” su neve fresca, sfruttando il principio dell'aumento della superficie di appoggio, senza le quali i piedi sarebbero destinati a sprofondare. Ci consentono quindi di praticare dell'escursionismo su ambiente innevato.

 

La storia delle ciaspole è molto antica: inizialmente erano costituite da un anello in legno al cui interno veniva tessuta una rete fatta con strisce di cuoio o di corda: in questo modo la distribuzione del peso su una superficie maggiore permetteva di limitare l'affondamento nella neve fresca. Le ciaspole ebbero successo anche nell'ambito militare, soprattutto a cavallo tra l'800 e il 900', quando divennero degli strumenti in dotazione ufficiale alle truppe per gli spostamenti su neve non battuta.

Tra i diversi tipi di ciaspole troviamo i così detti “fagioli”, ovvero un modello di racchette (ormai quasi completamente superato) costituito da una struttura in legno e superficie di appoggio con cordini intrecciati, avevano sostanzialmente una dimensione abbastanza ridotta; un secondo tipo sono le “ Canadesi” caratterizzate da una superficie di appoggio di circa 1 metro, permettono di camminare agevolmente su nevi profonde; e in ultimo troviamo le “moderne ciaspole” da neve, spesso realizzare in alluminio o il plastica, molto versatili e leggere

 

Oggi le ciaspole sono diventate molto più tecnologiche: materiali resistenti, cinghie regolabile, ramponi in metallo nella parte inferiore, tutt'altra cosa rispetto alle "racchette da neve" di una volta.

Esistono anche ciaspole con agganci automatici, come quelli dei ramponi; offrono una maggiore sicurezza e velocità nell'indossarle ma ci vincolano ad utilizzare calzature con il sistema di aggancio automatico.

Anche l'uso è un po' degenerato: la loro primaria funzione di galleggiamento nella neve fresca si è in parte persa, e molto spesso vengono utilizzate per camminare sul battuto.

Molto spesso l'escursionista le abbina anche ad un paio di bastoncini da sci, simili a quelli che si usano nello scialpinismo, che consentono ad dare una bella spinta anche con le braccia.

 

Le ciaspole sono comunque rimaste uno strumento per vivere la montagna invernale in un modo più rilassato rispetto alla frenesia dello sci, magari lontano dalla massa e dalle località più chic, inoltrandosi in qualche silenzioso bosco innevato oppure seguendo gli ormai molteplici percorsi segnalati presenti quasi ovunque.

A questo c'è da dire che negli ultimi anni sono nate anche delle manifestazioni di corsa con le ciaspole, sia agonistiche che invece più amatoriali. Tra le più celebri vogliamo ricordare : La Ciaspolada, che si svolge a Fondo, in Provincia di Trento; e la Ciaspoleda di Livigno (So) che purtroppo non si tiene più da qualche anno.