Il santuario di Re

Santuario di Re - foto di ilvergante.itA pochi chilometri dal confine svizzero, nel cuore della Val Vigezzo, sorge un importantissimo centro di culto: il Santuario della Madonna del Sangue di Re. La costruzione del santuario risale al XV secolo, quando nel piccolo villaggio di Re (710 mt. Di quota) era presente solo una piccola chiesetta dedicata a San Maurizio, sulla cui parete si trova un affresco della Vergine Maria.

Ci Troviamo quindi a Re, in provincia di Novara nel cuore del Piemonte in Val Vigezzo a 7 km dal confine svizzero. Il nome Re deriva dal dialetto “Ri”, che significa “torrente”, il paese è infatti collocato sulla sponda sinistra del Melezzo orientale.

 

La storia di questo luogo inizia molti anni fa, precisamente nel 1494, quando Re era solo un piccolo paesino sperduto. Un giorno accadde che uno degli abitanti, un tale Giovanni Zucono, stava giocando con alcuni suoi compaesani a piodella (gioco che consisteva nel tirare un sasso appiattito, la "piodella", contro un cilindro di legno su cui ognuno aveva posto una moneta).

Giovanni quel giorno era proprio sfortunato e continuava a perdere, così in preda alla rabbia scaglio il sasso in direzione della chiesetta di San Maurizio martire, dove colpì proprio il ritratto della Vergine.

Dal volto della Vergine iniziò a scendere un rivolo di sangue.

Gli abitanti di Re rimasero ovviamente sbalorditi dallo strano fenomeno, ed iniziarono a raccogliere il sangue tamponandolo con stoffe, poi conservate dal parroco. La perdita di sangue proseguì per circa venti giorni, concludendosi solamente nel mese di maggio. L'avvenimento fu anche documentato da due pergamene firmate da 4 notai.

In seguito a questo miracolo fu costruita una prima cappella intorno all'affresco, ampliata nei secoli successivi per far fronte all'elevatissimo numero di fedeli in pellegrinaggio.

Nel 1922 iniziarono i lavori di costruzione dell'attuale santuario in stile bizantino, il quale fu terminato e consacrato il 5 agosto 1958.

All'interno del Santuario di Re sono tutt'oggi conservate alcune reliquie del sangue miracoloso; è presente infatti una piccola ampolla chiusa con un tappo di vetro dove son ben visibili alcuni cristalli, sono anche presenti alcune stoffe intrise di liquido rosso, le cui analisi hanno confermato trattarsi di tracce ematiche.

 

Nel corso dei secoli si contano alcuni episodi di guarigioni miracolose di pellegrini giunti al santuario vigezzino; alcune analisi effettuate sull'affresco, inoltre, hanno la presenza effettiva di resti di sangue, il quale però sembra non essere scivolato lungo tutta la parete, ma pare aver seguito il profilo del volto della Madonna e del Bambino, come se fossero corpi reali.

Il miracolo del sangue di Re è giunto grazie alle vie mercantili che attraversavano la valle nel passato, fino ai cantoni svizzeri e ai territori dell'est: ne è un esempio il santuario eretto ad Appiano, nei pressi di Bolzano, dedicato appunto alla Madonna di Re.

 

Al santuario di Re si tiene la festa del miracolo, la quale si svolge ogni anno dal 29 aprile al 1 maggio, con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola.