Consonno, la Città dei Balocchi

Consonno - photo by espressonapoletano.it

Per molte persone il nome Consonno non significa nulla, soprattutto per i giovani che abitano lontano dalle verdi colline brianzole che si estendono a sud del Lago di Como in Lombardia

Ma per chi vive da qualche decina di anni tra Monza e Lecco, questo nome ricorda una storia triste, una storia di devastazione e abbandono, segni incredibili di un abuso degli anni '60 distrutto poi miseramente da una frana. Consonno è una frazione di Olginate, in provincia di Lecco, a circa 800 metri di quota, attualmente disabitata, una città fantasma, ma che a fine 800 contava qualche centinaio di abitanti tutti dediti all’agricoltura.

 

Consonno si sviluppa in una superficie di 300000 metri quadrati ed è collocato alla quota di 692 mt, attualmente la maggior parte della sua area risulta coperta da boschi.

 

La storia di Consonno ha origini legate all'agricoltura, come abbiamo già accennato un tempo era terra coltivata da contadini, anche se c'è da dire che nessuno di questi agricoltori risultava proprietario della casa in cui abitava: l’intero abitato era infatti di proprietà di una grande società immobiliare, gestita da un pugno di ricchi imprenditori brianzoli. Fino agli anni ’60, tuttavia, la vita rurale di Consonno proseguì tranquilla fino al 1962, quando la totalità delle quote dell’Immobiliare fu acquistata per poco più di 22 milioni di lire dal Conte Mario Bagno, imprenditore edile che già aveva dato alla luce strade, ponti e condomini nella vicina Brianza. Con un atto notarile nel 1962 le famiglie Anghileri e Verga (fino a quel momento proprietarie di Consonno) cedettero tutto il territorio all'impresa Bagno

 

La prima opera del Conte Bagno fu quella di realizzare una strada, nel 1961 ancora prima di acquisire il possesso di Consonno realizzò il collegamento stradale tra Consonno a Olginate, necessaria per far transitare i mezzi per la sua grande città

Il Conte Mario Bagno promise agli abitanti di Consonno un futuro radioso, grazie alla trasformazione del piccolo borgo in un centro turistico, con alberghi e centinaia di persone che vi sarebbero affluite attratte dalla bellezza del paesaggio ma anche da un imponente centro commerciale, naturalmente queste erano sono false promesse e le idee del Conte erano ben altre

Un piano di tutela del territorio non esisteva ancora e così il Conte Bagno avviò con rapidità la distruzione di Consonno, con le ruspe che abbatterono senza pietà le vecchie abitazioni, costringendo i poveri contadini ad abbandonarle in fretta e furia. Inizialmente i contadini diedero pure una mano al conte per portare avanti i progetti ma non appena capirono quello che stava per realizzare ormai era troppo tardi. L'impresa Bagno aveva ormai raso al suolo Consonno, molti contadini in vista anche della crisi del settore agricolo scapparono, quelli che invece restarono furono costretti a vivere in baracche prefabbricate.

Con la dinamite spianarono la collina di fronte al cimitero, poiché limitava il panorama; verso la fine degli anni sessanta colate e colate di cemento diedero vita ad un enorme complesso in stile arabeggiante con tanto di minareto, destinato ad ospitare strutture commerciali; la folle idea prevedeva inoltre la costruzione di numerosi impianti sportivi, alberghi, uno zoo e un circuito automobilistico.

 

Nel 1968 il Conte Bagno aveva ormai realizzato la sua “Las Vegas” della Brianza, per alcuni anni, centinaia di persone frequentarono il “Salone delle Feste” di Consonno, con spettacoli e concerti; in molti passarono per gli Hotel e i negozi arabeggianti del Minareto. Il Conte aveva delle manie di grandezza incredibili, volle costruire un campo da calcio, da tennis , un luna park e perfino uno zoo ! Lasciò perfino dichiarazioni ad una Tv Svizzera che il suo progetto prevedeva anche una Pista automobilistica !

Tra le strutture simbolo vogliamo citare : Il Minareto ovvero l'edificio più imponente, esso era un grande centro commerciale che assomigliava come immagine ad una moschea; il Grand Hotel Plaza, un hotel di lusso preceduto delle grandi torri di parvenza medievale; Il Trenino Panoramico della città e infine il Night Club !

 

Ma la fortuna dorò pochi anni e per il cosiddetto “paese dei balocchi brianzolo” inizio il periodo dell’abbandono. Deleteria fu soprattutto la frana che nel 1976 invase completamente la strada per Olginate, isolando di fatto il piccolo centro e gettandolo nell’abbandono. Negli anni ’80 ci fu un timido tentativo di ripresa dei lavori, grazie al progetto di una casa di riposo, la quale venne realizzata nel 1981 riconvertendo l'Hotel Plaza e durò fino al 2007 . Da quel momento più nulla, niente più feste, niente più concerti. Il Conte Bagno morì all'età di 94 anni nel 1995, quando i ruderi dell’incompiuta Consonno dei Balocchi erano ormai relitti pericolanti, invasi dalle sterpaglie e dai rovi.

 

Attualmente Consonno è disabitato, è visitabile solamente a piedi e in auto è possibile raggiungere solamente il Cimitero (durante gli orari di visita). Molte delle ex costruzioni storiche del Conte sono oggi blindate per motivi di sicurezza. Nel 2007 viene istituita un associazione “Gli amici di Consonno”, la quale si impegna per ricevere in affido l'ex Ristorante di Consonno il quale viene trasformato in un Bar, “Bar la Spinada” : aperto dal lunedì di Pasqua al mese di ottobre ogni domenica dalle 10 alle 19, ed è gestito dai volontari dell'Associazione

 

Dopo anni nei quali Consonno è stato teatro solamente di numerosi rave party e feste organizzate illegalmente , sono in progetto interventi di riqualificazione del sito, anche se vere e proprie proposte concrete ancora non ce ne sono.

Consonno è stato anche protagonista per girare alcune scene del film Figli di Annibale del regista Davide Ferrario e di altri spot televisivi/pubblicitari.