Il Forte di Bard

Forte di Bard

Imponente ed austero. Così si presenta il Forte di Bard ai viaggiatori che risalgono lungo l'autostrada Torino-Aosta in direzione del Monte Bianco: una fortezza massiccia ed apparentemente inaccessibile, posta a guardia della stretta gola che permette l'accesso alla Val d'Aosta. Il Forte di Bard è collocato sulla sinistra della Dora Baltea, su di un promontorio alla quota di 384 mt.

Il suo nome deriva dalla casata dei Signori di Bard, proprietari dell'originaria struttura fortificata posta sulla sommità della collina di Bard fino alla fine dell'undicesimo secolo. Nel 1661 Carlo Emanuele II, duca di Savoia, vi fece installare il presidio del ducato nella Valle, concentrando qui l'artiglieria dopo lo smantellamento del castello di Verrès e del castello di Saint-Germain. I soldati che potevano essere ospitati nelle 283 stanze del forte erano 416. Per decenni la stretta gola che ospita il castello fu una frontiera invalicabile, difesa strenuamente dai soldati piemontesi che riuscirono perfino ad ostacolare seriamente anche l'avanzata napoleonica (1800); dico ostacolare perché, dopo svariati tentativi, le truppe francesi ebbero la meglio e riuscirono così a penetrare in Italia, radendo al suolo la struttura fortificata.

Passarono successivamente più di 30anni quando Carlo Felice di Savoia, timoroso di nuove aggressioni da parte francese, affidò il compito di redigere un progetto di ricostruzione. Il compito fu affidato all'ingegnere militare Francesco Antonio Oliviero, che tra il 1830 ed il 1840 si impegnò nella realizzazione dei tre corpi di fabbrica (su tre diversi livelli) che costituiscono anche la struttura attuale. Il Forte rimase sede di un presidio militare per tutto l'800 fino a cadere in disuso verso la fine del secolo, diventando successivamente un carcere militare e, durante il ventennio, una polveriera. Nel secondo dopoguerra la proprietà passò definitivamente nelle mani della Regione Autonoma Valle d'Aosta che, dopo alcuni anni di abbandono, verso la fine degli anni settanta ha attuato una serie di lavori di ristrutturazione per poter garantire l'accesso della fortezza al pubblico.

La parte inferiore (denominata Opera Ferdinando) non è accessibile al pubblico, a differenza delle altre. Sono visitabili l'Opera Mortai, che come indica il nome serviva da polveriera e deposito armi, l'Opera Vittorio, l'Opera di Gola (che ospita il cortile centrale) e l'Opera Carlo Alberto, posta al vertice della struttura, dove si trovano la Piazza d'Armi e le Prigioni.

Le vie di accesso al forte, ripide mulattiere che si arrampicano sulla collina, sono state recentemente completate con l'installazione di una piccola funicolare panoramica sul versante nord, che in pochi secondi conduce ai livelli più alti della struttura. Il Forte di Bard è anche sede di importanti manifestazioni, in particolare musicali, che vedono la partecipazione di importanti artisti italiani ed esteri, protagonisti di serate e concerti nel grande cortile centrale posto in cima alla collina.

Volendo approfondire ogni settore specifico del compleso possiamo dire che attualmente presso il Forte di Bard ha sede il celebre Museo delle Alpi. Il Museo delle Alpi, collocato presso l'Opera Carlo Alberto e composto da 29 sale, è uno spazio museale all'avanguardia dove tramite particolari effetti multimediali, sia visivi che sonori, lo spettatore viene coinvolto e gli viene offerta una visione divertente e interessante della cultura alpina. Il museo è stato concepito per essere a misura d'uomo e dedicato a tutte le età.

Proseguendo nella nostra esplorazione del Forte possiamo avventurarci nel "Le Alpi dei Ragazzi", uno spazio ludico creativo che coinvolge i ragazzi di tutte le età permettendogli di assistere ad una simulazione di una spettacolare salita al Monte Bianco. La "salita" al celebre Monte Bianco viene così suddivisa come giusto in diversi step (Avvicinamento, Rifugio, Ghiacciaio, Cresta, Vetta ecc ecc) per ognuno di essi diversi tipi di effetti multimediali coinvolgono i piccoli esploratori.

Le prigioni rappresentano una spazio museale permanente del Forte di Bard, sono inserite nell'Opera Carlo Alberto e si compongono di 24 celle veramente di dimensioni ridottissime, dove i prigionieri un tempo venivano rinchiusi e torturati. Attraverso filmati, documenti e ricostruzioni 3d di grande impatto i visitatori possono conoscere l’evoluzione architettonica della fortezza e conoscere i personaggi che ne hanno segnato i principali avvenimenti storici dall’anno Mille alla sua ricostruzione nel 1830, sino ad arrivare ai giorni nostri.

 

Tra le novità dei prossimi anni ci saranno due nuovi musei, il Museo delle Fortificazioni e il Museo delle Frontiere; entrambi verranno aperti nel 2017.