Parco Regionale della Grigna Settentrionale

Parco Regionale della Grigna Settentrionale - Grignone

 

Il Parco Regionale della Grigna Settentrionale (uno dei Parchi della Regione Lombardia) si estende per oltre 5000 ettari sulla sponda orientale del Lago di Como, a cavallo tra le Prealpi Lecchesi e le Orobie

Al centro di questa area protetta si trovano due vallate, la Valsassina e la Val d’Esino, disposte a corona intorno al massiccio della Grigna.

 

Da un punto di vista Storico il Parco è molto giovane, è stato istituito infatti con una legge regionale nel marzo del 2005

 

Il Territorio del Parco comprende otto comuni (Varenna, Parlasco, Esino, Cortenova, Pasturo, Perledo, Taceno e Primaluna) e da una quota di circa 500 metri arriva fino ai 2409 metri di altitudine della vetta della Grigna Settentrionale (Grignone nel gergo abituale, contrapposta alla Grigna Meridionale chiama normalmente Grignetta).

L’area protetta comprende una grande varietà di ambienti e paesaggi, passando dai territori fortemente antropizzati della sponda del lago, fino alle aride pietraie del Grignone, passando per immensi lariceti e pascoli.

Un importante elemento di interesse del Parco Regionale della Grigna Settentrionale è quello geologico; la storia di queste montagne, così diverse dal resto delle Prealpi Lombarde, con le loro pareti verticali, i loro torrioni, quasi in stile “dolomitico”, è stata molto turbolenta.

Più volte il territorio dell’attuale Valsassina è stato invaso dalle acque marine, alternate a periodi di accumulo di materiale continentale. Questo ha permesso la formazione di rocce di tipo calcareo, presenti soprattutto sulla Grignetta e alle quote più alte del Grignone, dando così origine al fenomeno del carsismo della Grigna. L’elevato grado di acidità delle precipitazioni piovose e nevose, nel corso dei millenni permette di sciogliere parte del calcare che costituisce queste rocce, creando così gallerie e cunicoli fino in profondità.

Oggi nella zona del Moncodeno, ovvero tra il Passo del Cainallo e il ghiaione terminale del Grignone, sono presenti più di 600 grotte, molte delle quali a sviluppo verticale, molto frequentate dagli speleologi.

Particolare è anche la Ghiacciaia del Moncodeno, una grotta la cui bassa temperatura permette la sopravvivenza al suo interno di un vero e proprio piccolo ghiacciaio.

Parco Regionale della Grigna Settentrionale - Zona di Artavaggio

 

Dal punto di vista della Flora e della Fauna, la grandissima varietà di esemplari presenti nel Parco dipende soprattutto dai diversi tipi di clima che vi possiamo trovare: tipicamente alpino nel lato valsassinese, con inverni molto freddi e lunghi periodi di ombra durante l’inverno; temperato e mite sul lato lariano, dove l’influsso del lago permette di mitigare notevolmente le temperature.

La grande presenza di grotte e zone particolarmente umide garantisce un habitat perfetto per rettili ed anfibi, tra le specie più interessanti vogliamo citare il “tritone crestato italiano”, il quale predilige appunto gli ambienti umidi del Parco; sono però presenti anche altre specie di rettili adatti agli habitat più asciutti, quali la lucertola muraiola e il ramarro.

Il Parco della Grigna è molto famoso anche per la presenza di moltissime specie di uccelli, nel periodo invernale se ne contano ben 100. Con un po' di fortuna non è raro ammirare alcuni esemplari di aquila reale, osservabili tra le ripide guglie ed i ghiaioni alle quote più elevate

Tra i mammiferi di grossa taglia invece troviamo i classici animali d’alta quota come il camoscio, il capriolo, la marmotta. Elevata anche la presenza di lepri.

 

Dal punto di vista del paesaggio antropico, il Parco Regionale della Grigna Settentrionale rappresenta un caso di convivenza riuscita tra uomo e natura: non si tratta infatti del classico ambiente idilliaco tipico delle riserve naturali, ma un territorio in cui una discreta attività industriale ed artigianale nel fondovalle confina con zone estremamente selvagge, dove la presenza umana sembra essere lontana anni luce, a zone dove agricoltura ed allevamento hanno saputo plasmare il territorio secondo le esigenze umane.

Il turismo sviluppato su queste cime è prevalentemente locale, soprattutto durante l’estate, quando i sentieri e le vie di arrampicata si riempiono di appassionati provenienti dalle province di Como, Lecco e Monza, al più da Milano.

Questo fattore, tuttavia, permette all’economia del Parco di rimanere attiva durante tutto l’anno: sulla Grigna non si conoscono mai stagioni morte, i rifugi sono sempre frequentati anche in autunno ed inverno, se la neve lo permette i comprensori sciistici come i Piani di Bobbio fanno il pieno, così come i luoghi più remoti frequentati dagli scialpinisti (tra le gite classiche di Scialpinismo troviamo il Monte di Muggio e il Cimone di Margno)

Numerose le proposte escursionistiche di questo territorio, tra cui le più emozionanti sono sicuramente le salite in vetta al Rifugio Brioschi, la Traversata Bassa, la Traversata Alta e la salita al Rifugio Bietti.

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