La vita e le imprese di Riccardo Bee, scalatore estremo italiano

Riccardo Bee

 

Tra i grandissimi alpinisti italiani merita certamente di essere menzionato e ricordato, Riccardo Bee, sia per il suo alpinismo estremo ma anche per il suo alto valore umano.

Riccardo nasce nel 1947 in un piccolo Comune Italiano della provincia di Belluno, Lamon, che conta poco meno di 3mila abitanti.

Studia da ragazzo come perito metalmeccanico e prosegue successivamente con una laurea in Ingegneria Meccanica.

 

Con il fratello Adriano muove i primi passi su roccia, correva l'anno 1972 e Riccardo Bee aveva appena compiuto i 25anni. I due fratelli arrampicarono moltissimo insieme, soprattutto nella palestra di roccia della Val Gallina (una vallata laterale della Valle del Piave sempre in prov. Di Belluno)

 

Pochi anni dopo conosce Franco Miotto, altro alpinista italiano molto forte e quotato, nativo della Val Venosta in prov. Di Bolzano. 

Riccardo e Franco decidono di arrampicare insieme, formando una delle cordate più famose dell'epoca e in generale dell'alpinismo dolomitico.

Silenzioso e riservato com'era lo stile di Riccardo Bee apre tantissime Vie sulle Dolomiti di casa, tanto da diventare ben presto famoso nel mondo alpinistico.

Molte delle sue salite sono ancora scarsamente ripetute, sia per l'estrema difficoltà di qualche sua Via ma anche per gli ambienti selvaggi che le caratterizzavano.

L'inizio della carriera alpinistica di Riccardo Bee avviene come abbiamo già anticipato nei primi anni 70, in particolare dal 1973 al 1979 il duo alpinistico Bee-Miotto effettua una straordinaria serie di salite di grande difficoltà:

- Pala Alta (gruppo della Schiara) con l direttissima per la parete Nord – anno 1973

- Prima ripetizione invernale alla via Italo-Polacca al Burèl - anno 1974

- Prima ripetizione invernale al Gran Diedro sud della Schiara – anno 1976

- Nel 1977 due straordinarie vie sul Burel: la via di sinistra, realizzata in inverno prima assoluta (1200 m, VI+ e A1) e la via del Gran Diedro di destra (1200 m, VI+ e A2), anch'essa prima assoluta

- Altra straordinaria salita è quella della parete Sud-Ovest del Monte Pelmo, effettuata anche con Stefano Gava (1800 m, VI+ e A3, con G. Groaz). La particolarità di questa salita fu che a cento metri dall’uscita, la cordata è costretta al ritiro per il brutto tempo. Alcuni giorni dopo, si calano dall’alto e terminano la via

 

Nel 1978 e 1979 Riccardo Bee sperimenta anche alcune salite di Alpinismo in Solitaria, stile che lo contraddistinguerà nel palcoscenico dell'alpinismo internazionale: 

-Schiara, nuova Via al Pilastro Sud (Dolomiti Bellunesi)

-Prima ripetizione in solitaria della Via Livanos sulla Pala Belluna (Dolomiti Bellunesi)

-Prima ripetizione in solitaria della Via Sorgato della Seconda pala Balcon (Dolomiti Bellunesi)

 

A partire dal 1979 decide di aumentare ancora il livello e l'audacia delle sue imprese.

In questi anni effettua infatti straordinarie imprese come :

- Prima ripetizione in solitaria della via Italo-Polacca al Burel (Anno 1979)

- Agnèr (Gruppo Pale di San Martino), nuova via diretta alla Parete Nord-Est (Anno 1989)

- Prima ripetizione in solitaria della via Vinci-Bernasconi sull'Agnèr

- Antelao, nuova Via nel centro della Parete Sud (Anno 1980)

- Prima ripetizione in solitaria ed invernale al diedro nord-ovest della Schiara (Dolomiti Bellunesi) nel 1981

- Apre tre nuove vie in Serauta (Marmolada): la via Diagonale, la Via delle Zurle e la Direttissima

- Nel 1982 il suo ultimo “capolavoro” la Via al pilastro Nord-Ovest dell'Agnèr (Via Riccardo Bee)

 

La vita di Riccardo Bee purtroppo si stroncò prematuramente nel 1982

Precisamente il 26 dicembre, Santo Stefano, quando Riccardo tentò di realizzare, in solitaria ed in inverno, una nuova via sull'Agnèr a destra della Messner, ma purtroppo precipitò da un'altezza di circa 100 mt

Il suo corpo fu ritrovato alla base della parete il primo gennaio 1983

 

Riccardo Bee è considerato uno degli alpinisti più forti della sua epoca, eppure dei suoi itinerari e delle sue imprese si conosce molto poco.

Egli infatti non divulgò mai le sue imprese al grande pubblico e solo una ristretta cerchia di amici ed i parenti erano a conoscenza del suo operato.

Per chi volesse approfondire la Vita e altre curiosità di Riccardo Bee vi consigliamo la lettura di: “Riccardo Bee, un Alpinismo Titanico” della Casa Editrice di Versante Sud.


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