Vincenzo Cozzolino, Alpinista Italiano

 

Enzo CozzolinoVincenzo (Enzo) Cozzolino nasce a Trieste il 28 Giugno del 1948.

Seppur (purtroppo) poco conosciuto, lo si può tranquillamente annoverare tra i più forti alpinisti del nostro paese. Scomparso purtroppo alla giovane età di 24 anni, ha compiuto imprese alpinistiche di grande livello internazionale; Reinold Messner ha confessato di essere rimasto più di una volta stupefatto dal suo Stile di Arrampicata.

 

Enzo muove i primi passi alpinistico piuttosto tardi, all'età di 17anni, questo può già far immaginare in quanto poco tempo e con quali miglioramenti ha realizzato le sue imprese.

Da giovanissimo scala per la prima volta in Val Rosandra (nei pressi di Trieste), dove imparara principalmente la tecnica alpinistica e si migliora sempre di più. Diventa in pochi anni l'erede del fortissimo Emilio Comici, suo maestro

Si distingue immediatamente per le sue doti alpinistiche e di coraggio, Enzo scende diverse Vie Alpinistiche Triestina di elevata difficoltà ( come la Via Junior la più dura della Valle) senza assicurazione in libera.

Per il suo pronunciato sorriso e per il carattere forte e coriaceo viene immediatamente chiamato “il Grongo” per questa similitudine con il pesce marino. L'arrampicata a Cozzolino gli veniva naturale,tanto da farlo rientrare immediatamente tra gli alpinisti di punta della XXX Ottobre di Trieste Dopo soli due anni dalle sue prime arrampicate, Cozzolino inizia una fase prolifica per Il suo alpinismo.

Si trasferisce sulle vicine Dolomiti per aprire nuove Vie e ripetere alcune tra le salite più estreme per l'epoca. In questi anni Enzo traccia un nuovo itinerario lungo lo spigolo Sud-Est della Giralba Alta (via di sesto grado). In modo sistematico e seriale ripete poi tutte le vie Alpinistiche della zona, lasciando la sua firma ovunque.

 

Nel 1969 a seguito di una sua personale evoluzione scopre il piacere e l'espressione dell'arrampicata in Solitaria, a lui particolarmente adatta. In una sola stagione ripete straordinarie Vie, come la Via Tissi alla Torre Venezia, la Pisoni alla Cima Scotoni, lo spigolo Nord dell'Agner e lo spigolo Dayer alla Madre dei Camosci. Prosegue poi con la Via Solleder al Sass Maor, la Via Comici alla Cima d'Auronzo e la Via Buhl alla Canali Personalmente si allena moltissimo sulla preparazione della salita, studiando i movimenti e cercando di migliorarsi al massimo.

Per una sua etica personale decide di rifiutare il più possibile il “chiodo” come mezzo di progressione e assicurazione. Sposando quindi uno stile di salita duro e rischioso.

Molti anni dopo grandissimi alpinisti, tra cui anche il già citato Reinold Messner , sposeranno la sua etica e il suo modo di pensare. Puntando per un'alpinismo più pulito e leggero, che non si serva oltre il necessario di artifici e di chiodi per passare ovunque e comunque su una Via. Cozzolino è quindi l'espressione di un alpinismo che cura al massimo il gesto atletico, lo stile e la purezza del gesto

Inizia così una sua seconda fase, una così detta evoluzione Dove Cozzolino cerca di “liberare” utilizzando uno stile leggero e minimalista le Vie più impegnative di un tempo. Egli scala in giornata Vie lunghissime, di oltre 800 metri di sviluppo, spesso utilizzando una dozzina di chiodi al massimo.

 

Nel 1970 Enzo apre con il Giornalista e Scrittore Paolo Rumiz una nuova Via sulla parete Nord dello Spitz d'Agner (900 mt di lunghezza e difficoltà di V VI) Rumiz ricorda ed elogia le straordinarie doti del compagno, descrivendo come un compagno ideale, forte e sicuro con la capacità di far sentire tutti a proprio agio quando ci si legava alla sua corda.

Sul piccolo Mangart (diedro nord) firma una difficile Via, portata a termine con il compagno Armando Bernardino, impiegando appena 12 ore con un bivacco e una manciata di chiodi! Una Via dura,un tempo graduata di VI e ora portata a VI+,che fa ben intendere lo stile coriaceo del “Grongo”

 

Nel 1971 si muove con una nuova Via sulla Ovest della cima Bysazza (3225 mt), qui con il compagno di cordata Adelchi Casale, apre una via di 10 ore e 30 minuti utilizzando solo 8 chiodi. Nasce così un capolavoro di Via di circa 1000 metri e gradata VI+

In questi anni la sua attività è inarrestabile, Cozzolino apre nuove Vie sulla Terza Sorella del Sorapis e sulla Cima Sottoni In totale sono 8 la nuove Vie di Cozzolino, tutte straordinariamente originali e con passaggio chiave sempre diverso ed innovativo

Nella primavera del 1972 viene inviato a militare a Siracusa, dopo qualche mese però viene trasferito nel Gruppo Alpino dei Rocciatori di Moena (Tn), dove Cozzolino può riprendere la sua attività alpinistica estrema 

 

Il18 Giugno, in una calda domenica, si trovava von un suo compagno di cordata sulla Torre di Babele.

Enzo muoveva i primi passi da primo di cordata ed era ormai prossimo alla parte sommitale della cima, quando, a causa probabilmente di un sasso o di un cedimento di una roccia, precipita nel vuoto perdendo disgraziatamente la vita. Il grande Enzo Cozzolino aveva solo 24 anni, a piangerò furono in molti, dai tanti amici, alla sua fidanzata fino alle sue adorate montagne, che aveva vissuto così intensamente in pochi anni.


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