Monte Galbiga e Monte di Tremezzo (Co)

A San Fedele di Intelvi si abbandona la statale seguendo le indicazioni per Blessagno e Pigra; prima di entrare nel centro di Pigra si prende la strada a sinistra seguendo le indicazioni per l'Alpe di Colonno: la strada è piuttosto stretta e in molti tratti il ciglio a valle non è protetto; procedete con cautela soprattutto nelle frequenti curve cieche. Dopo 5km si raggiunge l'Alpe di Colonno (1322m), dove sorge l'omonimo rifugio. E' possibile proseguire oltre con l'auto, ma noi suggeriamo di parcheggiarla qui: proseguendo infatti la carreggiata diventa molto stretta e senza protezioni sul precipizio, ed inoltre il continuo transito di auto è una vera tortura per gli escursionisti! Si prosegue in discesa lungo la strada asfaltata per circa venti minuti fino a raggiungere il Rifugio Boffalora (1252m). Continuiamo lungo la strada ignorando le deviazioni per i vari alpeggi ed affrontiamo una rampa piuttosto ripida, che conduce poi ad un tornante nei pressi dell'Alpe di Ossuccio (1306m), dove è possibile acquistare latte e formaggio. La strada, sempre asfaltata, continua con pendenza modesta ma costante ed entra nel bosco. Camminiamo per circa mezz'ora quando abbandoniamo il bosco e di fronte a noi inizia a scorgersi il Rifugio Venini, proprio ai piedi del Monte Galbiga, alla sua sinistra; sulla destra è evidente inoltre la sagoma del Monte di Tremezzo. In breve raggiungiamo l'Alpe di Lenno (1495m), da dove si gode di uno stupendo panorama sul Lago di Lugano. Ci manca ora l'ultima rampa che conduce al Rifugio Venini(1576m), che raggiungiamo in circa venti minuti. Il Rifugio si trova proprio a ridosso delle fortificazioni della Linea Cadorna, la celebre serie di strutture militari difensiva costruita durante la Prima Guerra Mondiale per prevenire eventuali invasioni da nord. Sul retro del Rifugio Venini imbocchiamo la mulattiera militare in direzione ovest e ci avviciniamo al Monte Galbiga, di cui già intravediamo l'enorme croce di vetta. Saliamo per circa dieci minuti il ripido ma ampio crinale, dopodichè un sentiero in costa ci conduce al recinto metallico di vetta dove si trova la croce e una statua della Madonna; il panorama sul Lago di Lugano è stupendo, così come ad est sull'Alto Lario con il Legnone e sulle Grigne. Scesi dalla vetta, ritorniamo al Rifugio Venini e proseguiamo sulla mulattiera militare in direzione opposta per circa venti minuti. Giunti nei pressi delle fortificazioni ai piedi del Monte di Tremezzo, risaliamo una prima rampa e, giunti ad un tornante, abbandoniamo la struttura militare superando una sbarra e seguendo un'indicazione che dice "vendita formaggi a dieci minuti". Il sentiero si fa più sconnesso e saliamo con pendenza moderata, mentre davanti a noi si apre il panorama. In dieci minuti raggiungiamo l'Alpe di Mezzegra, recentemente ristrutturata e da qui, seguendo una linea intuitiva lungo il crinale soprastante, in circa quindici minuti si raggiunge la vetta del Monte di Tremezzo (1700m). Da qui il panorama è ancora più entusiasmante con il Lario tutto ai nostri piedi, dal Pian di Spagna e il Legnone, passando per Punta Spartivento, le Grigne, il San Primo fino ad arrivare a Lecco.

Il Rifugio Alpe di Colonno in Valle d'Intelvi

Rifugio Boffalora, a sinistra il Galbiga e a destra il Tremezzo

Salita all'Alpe di Ossuccio

Strada verso il Rifugio Venini

Alpe di Lenno

Il Rifugio Venini vista esterna

Il Rifugio Venini vista esterna 

La ripida dorsale del Galbiga

Vetta del Monte Galbiga

Lago di Lugano dal Galbiga

Vista delle fortificazioni della Linea Cadorna nei pressi del Rifugio Venini in Valle d'Intelvi

Panorama dal Tremezzo su Bellagio

Panorama sul Lago di Lugano dalle trincee del Rifugio Venini


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