Nuova spedizione in programma per i "Ragni di Lecco"

Il gruppo dei Ragni durante la conferenza - photo by lecconotizie.comI ragni di Lecco, storico e famosissimo gruppo alpinistico lecchese, ha in programma in questi giorni una nuova spedizione verso il Pakistan, l'intento sarebbe quello di conquistare Torre di Uli Biaho (6109 mt.)

E' inquadrata come una scalata parecchio difficile e tecnica, la big wall di 6109 metri ha una parete che si sviluppa per oltre 1000 metri di dislivello; su questo percorso 6 giovani alpinisti partiranno per tentare di aprire una nuova via sul versante sud-est.

I maggiori dettagli escono dalla conferenza stampa avvenuta nella sede di Acel Service, tra i presenti c'era il presidente di Acel Service Angelo Fortunati, il presidente dei Ragni Fabio Palma e di due i due alpinisti Matteo Della Bordella e Luca Schiera che prenderanno parte alla spedizione

Il discorso prosegue presentando in linea di massima il carattere della spedizione, prima di tutto l'età dei 6 membri è molto bassa rimanendo quindi in linea con lo standard delle top spedizioni mondiali; e anche per quanto riguarda il costo generale possiamo dire che si assesta su una media bassa, soprattutto se paragonata ad una spedizione su un 8.000.

Gli altri componenti del gruppo saranno Luca Schiera, 22enne di Erba, laureando in tecniche ortopediche e un nuovissimo ingresso nel team, David Bacci, 27enne di Varese e specialista dell’arrampicata in fessura, Saro Costa, 23enne di Milano tra i più promettenti alpinisti italiani, Silvan Schupbach, 30enne svizzero con grande esperienza nelle spedizioni internazionali e Arianna Colliard, l'unica ragazza del team che non parteciperà direttamente alla spedizione ma il suo compito sarà quello di raccogliere materiale fotografico durante l'avvicinamento alla spedizione.

Il gruppo si organizzerà in due cordate che si alterneranno al comando, il team spiega che avrà a disposizione 53giorni e partiranno il 17 giugno, ma sarà necessario quasi una settimana di avvicinamento alla parete e ulteriori 7 giorni di acclimatamento alla quota. I ragazzi dicono di avere in programma una sosta in parete dai 5 ai 10 giorni per tentare la vetta, anche se la durata della permanenza dipenderà esclusivamente dalle condizioni meteo.


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