Ennesima fumata nera per le sorti degli impianti sciistici di Caspoggio, ed ennesima figuraccia delle istituzioni lombarde, che non sembrano in grado di capire l'importanza che una seggiovia può avere per sostenere l'economia montana.
Il comitato "Caspoggio c'è", guidato da Danilo Bruseghini, ha confermato che la proprietà degli impianti ha chiuso la porta alla possibilità di riapertura dell'impianto di Piazzo Cavalli, ponendo sul tavolo condizioni irricevibili. Gli impianti della località valtellinese erano già rimasti chiusi lo scorso anno e, stando agli umori che si sentono in valle, difficilmente potranno riaprire anche negli anni futuri.
Nonostante il pessimismo, però, molte sono ancora le proposte da vagliare, compresa quella di un affitto delle strutture di risalita da parte del comitato stesso, che però al momento si riserva di verificarne la fattibilità economica.
Caspoggio resta lo specchio di una tendenza generale in cui la sopravvivenza dei piccoli resort, qualche decennio fa fulcro dell'economia sciistica alpina, è sempre più minacciato dai grandi comprensori, comandati da società internazionali e sempre più votati al consumismo di alta quota.