E' giunti infine il turno del Nord Est, coinvolto tra la serata di ieri e la notte nella perturbazione di Santo Stefano, che ha portato accumulo nevosi di grande importanza sopra i 1000-1200 metri, a tratti anche a quote più basse. Trattandosi di una perturbazione mite di origine atlantica, la neve caduta è stata bagnata e pesante, quindi con tendenza a scivolare facilmente a vale a causa del suo peso. Così è successo stanotte sulla pista Erta del Plan de Corones, dove l'interno muro è scivolato a valle, senza coinvolgere fortunatamente nessuno.
Attualmente sono chiusi la maggior parte dei passi dolomitici: Tonale, Costalunga, Gardena, Pordoi, Rolle, Fedaia e Falzarego. E' stata invece da poco riaperta la strada che collega Cortina con Dobbiaco, mentre permangono difficoltà sulla linea ferroviaria tra Fortezza e San Candido.Continuano ancora i problemi derivanti dal black out di ieri, conseguenza del crollo di alcuni tralicci, che ha lasciato al buio la Val Pusteria, Solda, la Val d'Ultimo, Dobbiaco e Sesto.
Per quanto riguarda lo sci, non vi sono ancora comunicazioni ufficiali da parte del Dolomiti Superski, ma la maggior parte delle piste in quota risultano ancora non battute e cariche di neve fresca; è assolutamente necessario chiedere informazioni ai singoli uffici turistici e agli impianti prima di avventurarsi su percorsi, anche semplici, ma ad impianti chiusi. Il pericolo valanghe resta elevato in tutta la regione, variabile tra 3 e 4.