E' arrivata un'improvvisa battuta d'arresto per la tanto discussa seggiovia della Vallaccia, opera impiantistica che avrebbe dovuto portare migliaia di sciatori dal Mottolino fino sui pendii da anni paradiso per freeriders e scialpinisti. I lavori per l'impianto erano stati avviati in 
seguito ad una delibera del Consiglio dei Ministri, la quale aveva cancellato il parere negativo della Sovrintendenza ai Beni Ambientali, trattandosi di un sito di interesse comunitario.
La battaglia è stata portata avanti dagli avvocati di Legambiente fino al TAR, il quale ha deliberato la sospensiva dei lavori di posa dei piloni, fino alla sentenza del tribunale prevista per il 5 novembre. Questo, ovviamente, manderebbe a monte i piani della società impiantistica del Mottolino, che prevedeva l'apertura già per la prossima stagione invernale; la seggiovia della Vallaccia sarebbe inoltre la più lunga di Livigno, oltre 1800 metri per un dislivello di quasi 700 metri, insomma una bella pubblicità.
Grande soddisfazione espressa da parte di Damiano Di Simone, presidente di Legambiente Lombardia, il quale da sempre contesta la definizione espressa dal Consiglio dei Ministri di "infrastruttura di imperativo interesse pubblico" attribuita all'impianto in progettazione. Gli addetti agli impianti restano però ottimisti, in quanto la sospensiva non riguarda i lavori per strutture in muratura, che potranno quindi già essere avviati.
Soddisfazione invece per gli amanti del freeride e dello scialpinismo, che vedevano nella Vallaccia, ambiente ancora incontaminato e selvaggio, il loro paradiso per tracciare linee in neve fresca. Staremo a vedere come finirà la battaglia di carte bollate e se riusciremo ad avere una soluzione al problema prima dell'avvio della stagione invernale.
