La Provincia di Trento ha deciso in questi giorni di intervenire a sostegno dei piccoli comprensori sciistici, sempre più in crisi e sempre più bistrattati a dispetto dei grandi nomi come il Dolomiti Superski o Madonna di Campiglio.
In una zona in cui la pubblicità è 
monopolizzata solo dai grandi caroselli, dove scorrono anche fiumi di denaro derivanti da grossi capitali privati, i nomi di piccoli resort come Panarotta, Lavarone e Val di Non vengono sempre meno pubblicizzati, affondando in enormi buchi di bilancio.
La società di gestione provinciale Trentino Sviluppo Spa ha infatti deciso di acquistare alcuni assets funiviari, unitamente ai bacini di accumulo per l’innevamento artificiale e le relative reti di distribuzione, cercando di promuovere il loro utilizzo anche al di fuori dei meri fini turistici, per esempio a vantaggio di allevamento ed agricoltura in quota.
La Provincia di Trento, quindi, dopo aver acquistato le strutture, le rivenderà a società private, che ne garantiranno il corretto sviluppo e mantenimento. Si tratta di un’importante boccata di ossigeno per alcuni piccoli comprensori trentini, sempre più in crisi con impianti spesso obsoleti ed innevamento artificiale ridotto ai minimi termini.
Nel concreto, gli investimenti sono pari a 100.000 euro per Nuova Panarotta, 800.000 euro per Lavarone, 200.000 per la Val di Non, oltre ai fondi già stanziati in passato per Trento Funivie e gli impianti del Baldo-Garda.
L’obiettivo di Trentino Sviluppo è poi quello di ritirarsi piano piano dal mercato, lasciando i capitali e le infrastrutture completamente in mano ai privati, cercando così di rispondere alle critiche di coloro che temono un incremento della pressione fiscale provinciale col fine di sostenere questi importanti investimenti.
