L'eccidio di Stazzema

Sant'Anna di Stazzema

Le imponenti pareti rocciose della Alpi Apuane sono state protagoniste durante la seconda guerra mondiale, di uno dei più sanguinosi eccidi praticati dai nazisti in tutta Europa.

L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, rimasto per decenni nell'ombra e venuto alla luce delle cronache vergognosamente solo all'inizio degli anni 90', ha infatti avuto come vittime gli inermi abitanti di questo piccolo centro della provincia di Lucca, posto a quasi 700 metri di quota, a ridosso delle Apuane.

 

Verso i primi dell'Agosto 1944 Stazzema era stata qualificata come “zona bianca”, ovvero una zona adatta ad accogliere sfollati, questo era il motivo principale del sovrappopolamento del Comunehr aveva raggiunto e superato le mille anime. In aggiunta a questo anche i partigiani avevano da settimane abbandonato la zona senza aver svolto nessuna particolare operazione con i Tedeschi.

All'alba del 12 agosto del 1944 a Mulina (piccola frazione del Comune di Stazzema), 3 truppe (e 1 a valle che chiudeva ogni possibilità di fuga) della 16 divisione delle SS Panzergrenadier Reichsfuhrer, capeggiate dal generale Max Simon, circondarono letteralmente il piccolo centro abitato, dove si erano rifugiati principalmente donne, bambini ed anziani, in quanto gli uomini ed i partigiani erano fuggiti nei boschi per non essere deportati, convinti di lasciare i propri famigliari, civili inermi, al sicuro.

In realtà la furia dei soldati tedeschi, aiutati logisticamente da fascisti italiani (36° brigata "Mussolini" travestiti con divise tedesche) si scatenò sulla popolazione senza pietà: 550 persone vennero letteralmente massacrate e i corpi accatastati nelle stalle, alle quali poi fu appiccato il fuoco. Solo 350 corpi poterono essere identificati, 65 dei quali erano bambini di età inferiore ai 10anni

 

Dalle indagini condotte in seguito, emerse il particolare che l'azione non fu una rappresaglia ma un vero e proprio atto terroristico, finalizzato ad eliminare le possibilità di appoggio logistico per i partigiani che sorvegliavano le alture della Versilia.

Dopo un silenzio durato decenni, solo grazie all'enorme lavoro del Tribunale Militare di La Spezia si riuscì ad arrivare ad una sentenza nel 2005, peraltro confermata dalla Cassazione due anni più tardi, che portò alla condanna all'ergastolo per dieci SS colpevoli di crimini contro l'umanità.

Poiché tra soldati ed ufficiali gli imputati sarebbero stati centinaia, fu deciso di rinunciare a processare i soldati per processare solo gli ufficiali che di quell'eccidio erano stati i veri responsabili

 

C'è da aggiungere purtroppo che quello di Stazzema non fu l'unico massacro, nel giugno dello stesso anno le SS affiancate da reparti della X MAS, massacrarono 72 persone a Forno.

Il 19 agosto si spinsero poi nel comune di Fivizzano (Massa Carrara), seminando la morte fra le popolazioni inermi di alcune frazioni; nel giro di cinque giorni uccisero oltre 340 persone, mitragliate, impiccate e infine bruciate con i lanciafiamme.

 

In ricordo del tragico evento di S. Anna di Stazzema del 1944, nel 2001 (tramite la Legge 381 dell'11 Dicembre 2000) venne istituito il Parco della Pace, che si estende sulle colline circostanti il piccolo centro abitato, una sorta di mix tra cultura e storia, finalizzato a mantenere viva la memoria e ad educare alla pace e all'umanità le nuove generazioni.

Esso negli anni è diventato luogo simbolo della memoria per la diffusione di una cultura di pace, attraverso iniziative, manifestazioni, mostre, convegni, a livello nazionale ed internazionale

Il 29 luglio 2007 è stato inaugurato anche l'Organo della Pace, un organo a canne costruito dal famoso organaro italiano Glauco Ghilardi.


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