Il triestino Julius Kugy rappresenta la figura più importante in cui alpinismo e letteratura si fondono in un unico mondo.
Nato il 19 Luglio del 1858 da famiglia austriaca e benestante (il padre era titolare con un socio di una ditta di importazione di merci coloniali), dedicò la giovinezza agli studi di giurisprudenza, prima di iniziare a gestire la ditta del padre.
Il giovane Julius inizia a conoscere il mondo della montagna dopo aver soggiornato per diverso tempo nei pressi del Villaggio nativo del Padre, in Carinzia; successivamente inizia a frequentare sempre più assiduamente i monti per un nuovo progetto : studiare una particolare erba, la "Scabiosa trenta", momento in cui rimase rapito dalla bellezza delle cime, ed esplose in lui quel desiderio irrefrenabile che colpisce chiunque si innamori della montagna.
Kugy fu anche un grandissimo studioso di botanica, assieme ad un'amicò organizzò un giardino botanico alpino, e durante le sue escursioni si dedicava molto spesso a rilievi botanici
Il periodo che va dal 1880 al 1915 fu intensissimo per Kugy, con un continuo susseguirsi di ascensioni in varie zona, dalle Dolomiti al Delfinato, anche se la sua meta preferita rimanevano le Alpi Giulie tra le quali era nato. Tra le sue imprese più belle ricordiamo infatti numerose vie sul Jof Fuart e sul Jof di Monasio (qui una via porta proprio il suo nome), nonchè alcune invernali allo Jalovec e al Tricorno.
Sulle Alpi Giulie Julius Kugy apre circa 50 nuove vie collaborando con alcune Guide Alpine locali.
Nel 1915 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale e all'età di 57 anni si arruolò volontario nell'esercito austro-ungarico, creando una scuola di roccia e fornendo preziosi consigli ai comandi dell'esercito
Romantico ed idealista, Kugy rifiutò sempre l'uso dei chiodi durane l'arrampicata, anche quelli finalizzati esclusivamente ad assicurarsi alla parete; forse per questo motivo non raggiunse mai quei livelli di difficoltà che i suoi concorrenti ostentavano già nei primi decenni del 900 (alcuni passaggi sulla sudovest del Montasio raggiungono comunque il V grado).
Dopo il Primo Conflitto Julius Kugy ormai in età avanzata preferisce non scalare più, per questo motivo si dedica ad un'altra sua forte passione, la scrittura; il silenzio e la tranquillità delle Alpi Giulie sono stati rappresentati da Kugy in maniera molto realistica in tutti i suoi scritti, redatti in lingua tedesca, tra cui ricordiamo alcuni titoli come "Cinque secoli di Triglav" e "Nel soave sorriso del Monte Rosa".
Julius Kugy morì a Trieste nel 1944 e viene considerato il padre dell'alpinismo moderno nelle Alpi Giulie