Mario Bisaccia è stato un Grande Alpinista, un uomo sempre aperto all'innovazione e alla divulgazione, a lui si deve il famoso “Nodo Mezzo Barcaiolo”, divenuto a suo tempo una vera e propria rivoluzione nel campo dell'assicurazione dinamica in parete e validissimo sistema tutt'ora utilizzato dagli alpinisti
Mario nasce a Varese nel 1929, fin da giovanissimo la sua passione per l'alpinismo lo porta a diventare Istruttore Nazionale e Accademico del CAI.
Già in tenera età si appassiona fin da subito ai materiali e le moderne tecnologie dell'epoca, tanto da essere uno dei primi appartenenti alla Commissione Materiali e Tecniche del CAI, quando ancora l'organizzazione e lo studio dei materiali, molto sentita invece al giorno d'oggi, era in fase di sperimentazione.
Per la sua Sezione Cai di Varese (Scuola di Alpinismo e Scialpinismo "Remo e Renzo Minazzi"), Mario Bisaccia ha fatto veramente molto, oltre ad aver fondato la Scuola di Alpinismo e Scialpinismo del Cai, ha seguito per diversi anni i corsi, portando avanti un programma molto ricco e ben studiato.
Inoltre Mario Bisaccia è stato anche un grandissimo e forte Alpinista, riconosciuto per aver ripetuto diverse vie classiche molto impegnative e realizzando diverse prime ascensioni tutt'oggi ancora valide e degne di note.
Tra le sue salita più spettacolari vogliamo per esempio citare : parete Sud Est al Gran Fillar (gruppo del Monte Rosa), parete Sud del Pizzo Bianco ( Gruppo Monte Rosa), la parete Sud della Cima di Iazzi (gruppo Monte Rosa) e la parete Nord Est del Pizzo Trubinasca (gruppo Masino-Bregaglia)
La sua attività in montagna inizia nel dopoguerra, Bisaccia insieme ai sui compagni arrampica sulle montagne di casa, quelle del Parco Regionale del Campo dei Fiori, dove trascorre in compagnia dei suoi amici giornate spensierate finalizzate alla ricerca di libertà dopo il periodo della Guerra.
Mario è un tipo molto semplice, con la sua grande passione e pazienza mette in pratica e studia nuove tecniche, in particolare legate ai sistemi di assicurazione; ancora oggi possiamo trovare diversi suoi scritti e pagine di appunti con i suoi studi.
La grande svolta per Mario Bisaccia avviene nel 1973, a seguito di un'importante riunione di lavoro della Commissione Metodi di Assicurazione dell'Uiaa con la presenza di diverse nazioni.
Mario con altri suoi compagni era naturalmente portavoce della sezione italiana de CAI e proponevano l'adozione quale sistema frenante del nodo mezzo barcaiolo.
Le proposte da parte delle altre nazioni erano moltissime, dopo un anno di studi e prove sul campo, nel 1974 veniva ufficialmente riconosciuto il brevetto italiano di Mario Bisaccia per il suo nodo mezzo barcaiolo come sistema più efficace e sicuro, venne inoltre proposto e raccomandato come metodo Uiaa
Uno straordinario lavoro quindi quello di Mario e dei suoi compagni, che dopo svariati anni di prove, studi e tanta passione hanno inventato quello che è ora uno dei metodi di assicurazione ancora più utilizzati in parete e insegnato nelle scuole di alpinismo
Recentemente, nel mese di Ottobre 2018, in occasione della ricorrenza del 50° dalla nascita della Commissione Materiali e Tecniche del CAI, è stato voluto un Libro dedicato a Mario Bisaccia ( ititolato proprio Mario Bisaccia e curato da Alessandra Galli Bisaccia)
La prima parte del libro racconta la vita e il ruolo di Mario Bisaccia per l’alpinismo varesino e italiano; il contesto sociale e culturale in cui Mario operava, nonché l’evoluzione delle tecniche e dei materiali seguita dalla Commissione ora Centro Studio Tecniche e Materiali del CAI.
Nella seconda parte del volume vengono proposti alcuni scritti inediti di Mario Bisaccia, riflessioni e racconti legati alla montagna che ne mostrano la sua personale filosofia di vita