Il Sentiero Federico Augusto è un'antica via di comunicazione utilizzata soprattutto a fini militari tra la Val di Fassa e l'Alpe di Siusi, in alto Adige, sviluppandosi sul crinale che divide la provincia di Trento da quella di Bolzano, al cospetto del Gruppo del Sassolungo. Il percorso non presenta nessuna difficoltà tecnica e, nonostante la sua lunghezza, il dislivello in salita è ridotto quasi al minimo. L'attacco del sentiero si ha nei pressi della Sella Rodella, dove sorge il rifugio Friedrich August (2298m); questo punto è raggiungible attraverso la funivia del Col Rodella di Campitello, affrontando poi una carrozzabile in discesa per circa un quarto d'ora, oppure risalendo dal Passo Sella, sempre su strada battuta, passando attraverso il Rifugio Salei (2222m). Inizialmente si percorre una ripida discesa facilitata da alcuni scalini in legno, al termine della quale il percorso spiana e prosegue a mezza costa, lambendo la base delle ripide pareti del Sassolungo. Il sentiero è sempre molto largo e non presenta alcuna difficoltà, proseguendo con saliscendi per circa 45 minuti, fino a raggiungere il piccolo Rifugio Pertini (2300m). Superato il rifugio, si sale per qualche decina di metri per poi proseguire di nuovo quasi in pianura, mentre il tracciato si fa un po' più stretto ma comunque sempre molto agevole. Dopo circa un quarto d'ora si deve risalire una breve placca rocciosa: in questo tratto sono stati scavati dei gradini nella roccia e installato un breve corrimamo di sicurezza. In breve si raggiunge un valico, da cui si apre il panorama sull'alta Val Duron e, a breve distanza, si intravede il Rifugio Sasso Piatto: il sentiero scende ora per un tratto su ghiaione, con una corda fissa si supera un tratto roccioso un po' delicato ed infine, tenendo sempre la traccia principale, in poco più di dieci minuti si raggiunge il Giogo di Fassa, dove sorge il Rifugio Sasso Piatto (2300m). A questo punto il sentiero prosegue lungo la cresta degli Eures de Fascia, spartiacque tra la val Duron e l'Alpe di Siusi: il percorso è un continuo saliscendi che passa sempre a sud del filo della cresta erbosa, con alcuni tratti un po' stretti ma mai particolarmente esposti; un inconveniente che si può trovare in questo tratto è il fango che spesso invade il tracciato, trattandosi di zona adibita a pascolo di mucche e ricca di vasche ed abbeveratoi. Dopo circa 45 minuti di cammino, una deviazione sulla destra ci porta sulla dorsale nord e, con sentiero semplice in leggera discesa, raggiungiamo il Rifugio Dialer (2145m), hotel d'alta quota una volta casa vacanze del Touring Club Italiano. Guardando verso est si segue chiaramente la carrozzabile che porta al Passo Duron (2168m), che si intravede in cima dove si trova una sbarra: lo si raggiunge in dieci minuti di leggera salita e si comincia la discesa lungo la verde Val duron, sempre su strada sterrata. Inizialmente si perde quota abbastanza rapidamente con alcune ripide rampe e un ampio tornante che, dalla Malga Docoldaura, permette di raggiungere il fodovalle. La strada prosegue ora pianeggiante tra pascoli e baite, ed in circa un'ora si raggiungono i rifugi Lino Brach (1900m) e Micheluzzi (1860m). Da qui la discesa fino a Campitello è di circa 45 minuti su ripida carrozzabile, in alternativa al servizio di bus navetta disponibile presso il rifugio stesso.