Le Torri di Fraele

Torri di Fraele - photo by montivagus.deRisalendo da Bormio verso Livigno, lungo la strada del Foscagno, guardando in alto sulla destra è possibile scorgere dei ruderi abbarbicati in cima alla montagna, a pochi passi da un impressionante precipizio; ebbene proprio quegli ammassi di pietra sono stati nei secoli passati  un'opera difensiva fondamentale per la popolazione di Bormio.

 

Si tratta delle Torri di Fraele collocate nell'omonima valle (alla quota di 1930 metri), resti di un importante complesso difensivo che sovrastava l'omonimo passo (chiamato anche Passo delle Scale) e che aveva come scopo quello di proteggere il territorio bormino dagli attacchi proveniente da nord, in particolare dalla zona dei Grigioni. Contemporaneamente le Torri svolgevano anche una funzione di controllo estesa alla Val Viola e al livignasco.

Una curiosità è quella del termine Passo delle Scale, il nome infatti deriva da una serie di traversine in legno che venivano collocate sotto la torre (come se fossero delle scale) per facilitare la salita di un impervio tratto di strada, in caso di invasione nemica queste traversine potevano essere rimosse impedendo al nemico di salire.

 

Erano a quel tempo il più avanzato avamposto delle difese di Bormio, esse erano costantemente presidiate dalle guardie che controllavano quel tratto della Via Imperiale Alemagna. La loro posizione poteva essere controllata da tutto Bormio, in caso di pericolo diurno venivano inviati dei segnali di fumo, se invece si trattava di un pericolo avvistato durante le ore notturne si ricorreva a segnali luminosi

Le due torri ad oggi sopravvissute, che si trovano a circa 1930 metri di quota, furono costruite nel 1391 nel pieno di quello che era il periodo Visconteo. La posizione e in parte anche la struttura venne costruita sulla base di antiche fortificazioni che avevano sempre il compito di proteggere la zona.

Nel 1481 vennero fortificate e rinforzate ad opera del Duca di Milano ma vennero successivamente distrutte dai grigioni nel 1513 in occasione della loro invasione di Bormio. A proposito di questa invasione, in un misto tra storia e leggenda, si narra che le Torri di Fraele siano state il teatro di una sanguinosa battaglia tra l'esercito degli Sforza e le truppe delle Tre Leghe provenienti dai Grigioni; da questo scontro violentissimo, che seminò cadaveri in entrambi gli schieramenti, deriva il soprannome del precipizio sottostante le due torri che viene definito "Burrone dei Morti" , dal quale precipitarono centinaia di soldati.

Attualmente rimangono ora visibili solo i ruderi di quelle Torri che erano le sentinelle a protezione del Passo di Fraele anche se una recente ristrutturazione ha permesso di ricostruire parte della torre occidentale. Oggi vi si può accedere da un'apertura al piano terreno, mentre in origine secondo alcuni documenti pare che l'ingresso era rialzato al piano primo e raggiungibile tramite una scala retrattile che poteva essere tolta in caso di attacco.

Le Torri di Fraele si trovavano lungo il tragitto della Via Imperiale Alemagna, unica via di collegamento insieme alla via dell'Ombraglio tra l'Alta Valtellina e i territori alpini a nord; si trattava di un percorso molto frequentato da mercanti e pellegrini, e come dicevamo spesso sfruttato anche dagli eserciti.

Oltre che da funzioni di controllo militare le Torri di Fraele garantivano anche la sicurezza dei viandanti e pellegrini che vi transitavano.

 

Il percorso era arduo e complesso, poco prima delle due torri la mulattiera si trasformava in un sentiero, formato da traversine di legno incastrate nella roccia e sospese sul precipizio (il così detto Passo delle Scale), per poi superare il valico ed entrare nella Val Forcola scendendo sul versante opposto.

Oggi i ruderi delle due torri sono facilmente raggiungibili su strada asfaltata da Bormio, seguendo le indicazioni per il Lago di Cancano o le Sorgenti dell'Adda.


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