La Strada Militare del Legnone

Strada Militare del LegnoneImponente, con la sua mole piramidale alla testata del Lario, si erge come una fortezza a difesa della Valtellina: è il monte Legnone, la vetta più alta delle Prealpi Lecchesi e del settore più occidentale delle Alpi Orobie con i suoi 2609 metri.

Si tratta ti un monte di grande interesse escursionistico e paesaggistico, soprattutto per via del suo impagabile panorama, ma non molti sanno che su questi pendii sono state scritte importanti pagine di storia.



Basta infatti risalire le pendici del Legnone nel suo versante meridionale per scoprire l'esistenza di un'incredibile opera di ingegneria viabilistica, collegata al grande progetto della Linea Cadorna (caserme, cannoniere, trincee ecc.) : la Strada Militare del Legnone. Per moltissimi anni il territorio di Premana e dell'alta Valvarrone è sempre stato isolato dal resto della Valsassina e anche dalla sponda orientale del Lago di Como: non esistevano strade carrozzabili fino agli anni 20 del 900, e per raggiungere i borghi come Tremenico, Pognana e Premana era necessario percorrere impervi sentieri nei boschi. Lungo questi sentieri era impossibile trasportare carichi pesanti, tanto meno far transtare mezzi a motore.

A partire dal 1913, principalmente per esigenze belliche, Premana fu finalmente collegata con Casargo in Valsassina, mentre il genio militare iniziò a costruire la carrozzabile che da Dervio risale interamente la Valvarrone . Gli arditi ingegneri del Regno d'Italia non si fecero intimidire dall'asprezza di questa valle, volendo creare un tracciato di collegamento con la Val Lesine e la Valtellina, attraverso la Bocchetta del Legnone.

Nei pressi di Pagnona (Lc), e più precisamente all'Alpe Gallino (1012 mt.) iniziarono quindi a costruire la Strada Militare del Legnone: un serpentone lungo chilometri che poggia su terrapieni e muretti che risale con una serie infinita di tornanti il pendio meridionale del monte, attraversando alpeggi fino a raggiungere le pietraie di cresta (con un dislivello di circa 1400 ,mt.). La costruzione di questa strada, come quasi tutte le grandi opere della Prima guerra mondiale, richiese sforzi e mezzi veramente enormi. Un opera straordinaria di grande ingegneria,che mette in evidenza il duro lavoro dei militari e dei valligiani che con picconi, pale,vanghe,forza di braccia e qualche mina,hanno costruito questa grande opera.

Una volta raggiunta la Bocchetta del Legnone, a circa 2400 metri, la strada scendeva sul versante opposto in Val Lesina, raggiungendo poi l'abitato di Delebio (So) alle porte della Valtellina.

Oggi quell'opera è diventata nel primo tratto la strada provinciale della Val Varrone dove è stata tenuta in ottimo stato di conservazione; nel tratto successivo ovvero quello che supera di poco il Rifugio Griera (1725 mt.) la si può trovare sempre in buono stato se non per qualche breve tratto. Nella parte alta, l'incuria e l'abbandono hanno fatto si che la vegetazione crescesse e che gli agenti atmosferici facessero il loro lavoro, riducendo spesso l'antica carrozzabile in poco più che un sentiero.

Una curiosità della Strada del Legnone è il fatto che ogni singolo tornante porta un nome, generalmente collegato a qualche evento storico, ma anche a singoli personaggi che abitarono questi pendii, oppure a racconti che sanno più di leggenda che di storia.



Sono state numerose le proposte e gli appelli delle associazioni locali per il recupero e la sistemazione dell'intero percorso della Strada del Legnone, ma finora poco è stato fatto.

Solamente il Gruppo degli Alpini con il gruppo di volontari, supportati naturalmente dalle Comunità Montane sono riusciti in determinati punti a recuperare e ricostruire tratti della Strada Militare del Legnone.

Questo è sicuramente un buon inizio ma molto altro deve essere ancora fatto, non dobbiamo infatti permetterci che questa storia vivente non muoia e che abbia la possibilità di essere vissuta dalle prossime generazioni.


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