Pittore, Vignettista satirico, Illustratore, Alpino capitano della 46ª del Tirano, questo era Giuseppe (detto Beppo) Novello.
Beppo nasce a Codogno (Lo) nel 1897 da piccolo si appassiona al mondo dell'arte grazie ad uno zio di famiglia pittore.
Nonostante la sua propensione per l'arte è spinto dal padre, direttore di banca, ad intraprendere una Facoltà di Giurisprudenza (dove si laurea nel 1920)
Dal 1919 spinto dalla Zio frequenta l'Accademia di Brera ed esordisce a Milano nel 1925 come pittore.
Vince diversi concorsi ed espone i suoi quadri in ambienti prestigiosi come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma.
Nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale viene chiamato alle armi ed inserito nel battaglione Alpini di Tirano, dove diventerà poi Capitano.
Nel 1925 Novello collabora con L'Alpino, il quindicinale dell'Associazione Nazionale Alpini, dove presenta i suoi disegni umoristici i quali poi diventeranno famosi in tutto il mondo
Nella seconda Guerra Mondiale viene fatto condannato prigioniero in Polonia e Germania, dopo 96 mesi di Naja, dato ormai per disperso, rientra in Italia nell'autunno del 1945.
Nel 1946 riprende la sua attività di pittore.
Nel periodo tra le due Guerre, in un periodo di censura feroce e scarsi spazi di libera espressione, sulle Alpi si sta compiendo l'epopea del VI grado.
Beppo Novello è appassionato di Montagna e per sua fortuna si avvicina e frequenta alpinisti di alto calibro, come Ugo di Vallepiana, Sandro del Torso, Pietro Mazzorana e in ultimo anche il mitico Emilio Comici. Con quest'ultimo Beppo Novello condividerà un'amicizia importante.
Beppo Novello nel 1936, durante un viaggio di villeggiatura a Cortina d'Ampezzo rimane estasiato dal mondo dolomitico. In questi anni effettua anche delle salite di alpinismo in montagna, come la Croda Marcora, il Lagazuoi e i Lastoni di Formin.
In questi anni lo stesso Comici era a Cortina d'Ampezzo ad esercitare la professione di Guida, quindi probabilmente lo stesso Beppo Novello fu suo cliente.
In questi anni il mitico Emilio Comici, con Sandro Del Torso e Piero Mazzorana aprono una straordinaria Via sul Dito di Dio, la Via Comici, la quale avrà nel corso degli anni successivi (ed ancora oggi) pochissime ripetizioni per via dell'ambiente severo e della difficoltà tecnica della salita.
Quasi 600 mt. Di muro verticale e strapiombante, difficoltà vicini al VI grado superiore e una vera e propria rivoluzione per l'epoca.
Nel 2015, in anni quindi recenti, viene alla luce un vero e proprio “giallo”, un mistero su questa salita al Dito di Dio.
Pare infatti, che oltre ai 3 nomi storici dei primi salitori (Emilio Comici, Sandro Del Torso e Piero Mazzorana) ci fu anche un quarto partecipante e il suo nome pare proprio che fosse Beppo Novello.
Neanche lo stesso Comici, nel suo libro “Alpinismo Eroico”, aveva mai menzionato un 4° partecipante alla salita del Dito di Dio e tanto meno fatto il nome di Beppo Novello.
Eppure una pergamena originale, dell'epoca, mostra la fotografia del Dito di Dio con segnalata la Via Comici, sotto di essa si firmano i 3 salitori e poi appare anche la firma di una quarta persona, Beppo Novello
Su una delle salite più importanti di Comici e più ambite dell'epoca si cela quindi un vero e proprio mistero.
Gli studiosi stanno lavorando a tal proposito da diversi anni, l'idea che Beppo Novello avesse preso parte alla salita (pur magari non arrivando proprio in vetta) non è propriamente da escludere, visto che lo stesso Novello era cliente della Guida Comici e di Mazzorana.
Le tre possibili ipotesi al momento sono:
- Che Novello, in qualità di “bozzettista” ed autore del manifesto pose la sua firma in calce a quella dei 3 salitori. Sia per fare una “burla umoristica”, ma anche per omaggiarsi almeno nei sogni di quella salita
- Per qualche motivo ai posteri sconosciuto, i tre decisero di escluderlo dalla partita dopo però averla giocata. Strano atteggiamento per un alpinista, sapendo oltretutto che l’inghippo sarebbe potuto uscire fuori alimentando le già presenti polemiche sul conto di Comici. Ma poi a quale scopo?
- A causa di qualche errore di stampa il nome di Giuseppe Novello mai apparì nelle relazioni e vista l’esiguità delle ripetizioni e la poca notorietà di questo capolavoro di arrampicata, la cosa non fu mai portata alla luce.
Lasciamo a voi e alla vostra immaginazione l'ipotesi più plausibile
Ad ogni modo valeva la pena citare questo aneddoto della vita di questo grande personaggio
Nel 1984 il Comune di Milano gli conferisce la medaglia d'oro di benemerenza.
Si spegne a Codogno, sua città natale, nel 1988.
La città di Codogno ricorda il vignettista e pittore con il “Premio Novello”, un concorso internazionale di umorismo e satira di costume, giunto all'ottava edizione.
A Novello è intitolato anche il Liceo cittadino, ad indirizzo scientifico, classico e linguistico.