I cani da valanga: eroi a quattro zampe

Cani da valangaI Cani da Valanga sono animali selezionati che seguono un lungo percorso di addestramento in varie situazioni complesse. Il loro iter di formazione parte dai 7 mesi di vita ed è costante fino al termine della ‘carriera’ intorno ai 7/8 anni

 

Sull’origine di questo tipo di attività si intersecano numerose versioni, alcune più leggendarie di altre. Si parte da metà 800, quando si narra che un San Bernardo allevato dai monaci nell’omonimo ospizio al confine tra Italia e Francia abbia salvato decine di persone travolte dalle slavine e portato loro soccorso con la piccola botte di liquore, poi diventata famosissima, che portava al collo.

L'eroico San Bernardo si chiamava Barry; l'animale continuò la sua attività anche dopo la morte del proprio addestratore spegnendosi ‘in servizio’ al fianco di una persona da soccorrere. Tale fu l’affezione e l’ammirazione per Barry che la popolazione decise di imbalsamarlo e ancora oggi è esposto al Museo di Storia Naturale di Berna.

 

Più recentemente si deve segnalare l’opera dello svizzero Ferdinand Schmutz nel 1938, il quale diede il via all’addestramento delle prime squadre cinofile della storia: l’idea nacque dopo aver assistito ad una scena in cui un piccolo meticcio, eccitato dall’odore, ritrovò sotto la neve il corpo di una persona travolta. Qualche anno dopo la notizia fu appoggiata anche dall'esercito degli Stati Uniti che durante la seconda guerra mondiale schierò diversi Cani da Valanga nelle zone di montagna.

Un episodio del tutto simile permise poi l’organizzazione da parte del CNSAS del primo corso italiano di addestramento per cani da valanga, tenutosi a Solda, ai piedi del Passo dello Stelvio, intorno al 1960.

 

L’efficacia dell’opera dei cani da valanga dipende ovviamente dal loro potente olfatto: nelle cavità nasali di un cane sono infatti presenti recettori olfattivi in quantità circa quaranta volte superiori all’essere umano. L’azione del cane da valanga è molto complessa in quanto sulla neve accumulatasi dopo una scarica non si possono trovare tracce o segnali come invece potrebbe succedere sulle macerie dopo un crollo oppure su un normale terreno; tutto dipende esclusivamente dall’olfatto.

Il Cane da Valanga è estremamente motivato a questo lavoro, perché per questi animali è un gioco trovare donne, uomini, bimbi sepolti ancora vivi o, a volte, purtroppo già morti. Da cuccioli imparano che non devono assolutamente farsi distrarre dal cibo ma, durante una ricerca, devono cercare gli esseri umani e non fiutare resti di cibo o altri animali.

Il cane lavora in strettissima relazione con il suo conduttore: tra i due si deve creare un rapporto di solida fiducia reciproca, tale da non interrompersi mai durante l’intera carriera lavorativa dell’animale, lunga circa 8 anni: allenamenti quotidiani, esercizi e attività basate sul rinforzo positivo, ovvero il riconoscimento di un piccolo premio ogni volta che viene compiuta l’azione richiesta.

 

Non esiste una razza specifica per questo tipo di utilizzo, anche se alcune sono oggi più gettonate di altre: il Pastore Tedesco, il Pastore Belga ed i Retriever. I cuccioli vengono selezionati dagli istruttori nazionali, che seguiranno poi anche la formazione dei futuri conduttori.

Ad oggi, la scuola nazionale di unità cinofile da valanga conta 15 istruttori distribuiti su tutto il territorio nazionale, forma ogni anno molti giovani pet con i loro conduttori per muoversi in totale sicurezza. Il corso ha una durata di due anni e rilascia il brevetto di unità cinofila.


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