Il carnevale di Sappada

carnevale sappada - Foto di corrierealpi.gelocal.it

Tra le manifestazioni folkloristiche alpine legate al carnevale, una delle più antiche è sicuramente il Carnevale di Sappada, detto anche Plodar Vosenocht nella parlata sappadina. Nelle vallate alpine del nostro paese esistono altri carnevali molto importanti tra cui : Il Carnevale Fassano, Il carnevale di Bagolino e il Carnevale di Schignano

 

Il Carnevale di Sappada è una grande festa popolare che si svolge durante le tre domeniche precedenti alla Quaresima, ognuna delle quali viene dedicata ad una particolare categoria di maschere, rappresentanti i diversi gruppi sociali che un tempo costituivano la comunità di Sappada. La domenica di apertura è dedicata ai contadini (Paurn), seguita poi dai poveri (Pettlar) per poi concludersi con la giornata dei signori (Hearn).

Nel dettaglio le date sono così scandite:

la “Domenica dei Poveri - Pèttlar Sunntach” , la “Domenica dei Contadini - Paurn Sunntach” il “Giovedì Grasso - Vaastign Pfinzntòk” , la “Domenica dei Signori - Hearn Sunntach”, il ”Lunedì Grasso - Vrèss Montach”, il “ Martedì Grasso - Schpaib Ertach”.

 

Durante ognuna di queste giornate scendono per le vie del paese numerose maschere intagliate a mano nel legno, alcune dai volti allegri e vivaci e altre più austere, testimonianza di una comunità che nel corso dei secoli ha saputo tirare avanti nonostante le difficoltà della vita in un ambiente ostile come la montagna. Il mascheramento è totale per regola, nessuno scopre mai il volto lasciando sempre questo alone di mistero dietro agli scherzi. Anche la parlata non permette il riconoscimento, il suo suono è infatti falsato dal legno della maschera.

Precisiamo che si tratta di un carnevale spontaneo, la cui ritualità è molto antica e si tramanda oralmente tra generazioni. La libertà di azione da parte ci ciascun componente è fondamentale; ogni anno quindi è differente sia per scherzi e giochi proposti che per maschere rappresentate.. E' il Carnevale di un piccolo paese di montagna, dove tutti si conoscono, dove i volti sono intagliati in proprio, dove si prende spunto dalla vita quotidiana per gli scherzi da fare, approfittando dell'identità nascosta.

Denominatore comune di tutte queste giornate è la maschera tradizionale sappadina per eccellenza, il Rollate, diventato nel corso degli anni il simbolo di Sappada stessa: si tratta di un personaggio alto e robusto, vestito con un pesante abito di pelo e pantaloni a righe, il cui nome deriva dalle pesanti sfere di ferro che tiene legate alla vita con una catena; spesso brandisce una scopa ed è solito lanciarsi in inseguimenti con i bambini durante le sfilate; il suo volto è coperto con una maschera di legno dall’aspetto austero. L’origine del Rollate è ancora oggetto di studi, anche se viene comunemente fatta risalire al tipico abbigliamento usato nei secoli passati da coloro che volevano “regolare i conti” con qualche vecchio nemico.

 

La rappresentazione del Rollate mostra comunque tratti comunica a maschere di molti altri carnevali tradizionali, si pensi ad esempio ai Mamutones della Sardegna, sinonimo di un’origine comune nella cultura mediterranea. Particolarità del Carnevale di Sappada è la sua spontaneità: non si organizzano grosse sfilate con carri, spettacoli o altre manifestazioni in grande stile: tutto è molto spontaneo e lasciato all’improvvisazione dei figuranti, i quali però devono rispettare la regola di non rendersi mai riconoscibili al pubblico togliendosi la maschera; le maschere si rivolgono alle altre persone rigorosamente in lingua sappadina, mentre anche la voce viene volutamente modificata al fine di rendere la persona irriconoscibile.




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