CARATTERISTICHE:
Dislivello: 1250 mt.
Attrezzatura: Scarponi da Escursionismo, zaino con indumenti per ripararsi e qualche cosa da bere/mangiare
Difficoltà: (?)
Tempo impiegato: 3,00 Ore
DESCRIZIONE:
La Val Biandino si estende verdeggiante dal comune di Introbio in direzione nord-est, raggiungendo le pendici del Pizzo dei Tre Signori, al confine con le Orobie bergamasche e valtellinesi. La via per raggiungere l'Alta Valle, ovvero la parte più spettacolare, può essere lunga e anche un po' noiosa, ma ne vale assolutamente la pena faticare un po' per poter godere dello spettacolo che si apre di fronte ai nostri occhi oltre la Bocca di Bandino.
Possiamo posteggiare nei pressi della Via Vittorio Emanuele a Introbio (Lc), qui poco prima del famoso caseificio Ciresa Formaggi ( prodotti caseari di grande valore della Valsassina) troviamo un parcheggio libero ( 590 mt. di quota).
Una volta lasciata la vettura percorriamo la Via in direzione del centro dove troveremo numerose indicazioni per la Val Biandino, che conducono sulla strada carrozzabile che costeggia il torrente Troggia e risale con pendenza lieve.
Alternativamente alla carrozzabile (percorsa anche dalle fuoristrada), la cui percorrenza è di circa due ore fino al Rifugio Tavecchia, situato all'imbocco dell'alta valle, è possibile imboccare il sentiero nel bosco (foto che trovate qui sopra), leggermente più ripido ma sicuramente meno monotono, che si imbocca pochi metri il ponte sul Troggia e che attraversa la carrozzabile nei pressi dell'Agriturismo La Baita.
Con entrambe le alternative, il tempo di percorrenza fino al Rifugio Tavecchia (1495m) è di circa due ore.
Da qui si procede lungo la carrozzabile di fondovalle e in circa un quarto d'ora di leggera salita raggiungiamo il Rifugio Madonna della Neve (1595m), con la piccola e omonima chiesina annessa.
Da qui il panorama sulla verde Val Biandino e sulla mole del Pizzo dei Tre Signori è veramente spettacolare.
Proseguiamo ancora una decina di minuti fino ad incontrare un bivio segnalato sulla sinistra. Abbandoniamo la carrozzabile ed imbocchiamo un sentiero che inizia a salire tra i prati, con pendenza mai eccessiva ma comunque piuttosto impegnativa.
Prendiamo quota con qualche breve tornante e torniamo a traversare il verde crinale fino a portarci sopra le baite dell'Alpe Sasso.
Da qui affrontiamo l'ascesa finale, sempre con alcuni tornanti leggermente più ripidi, fino a raggiungere i 1999 metri della Bocchetta della Cazza, dove sorge il Rifugio Santa Rita, che nel secolo scorso altro non era che una baracca in cui dormivano i minatori che lavoravano nelle miniere della zona.
A partire dal 2024 il magnifico Rifugio Santa Rita è gestito da Elisa Gianola, una giovane ragazza di Premana (Lc).
Elisa, tra le diverse migliorie al Rifugio, ha introdotto anche le così dette "StarsBox", piacevoli costruzione in legno, nelle quali è possibile dormire ammirando il meraviglioso cielo stellato, attraverso una bellissima esperienza a pieno contatto con la natura !
La cucina del Rifugio Santa Rita è molto curata, con piatti tipici di montagna preparati attraverso l'utilizzo di sole materie prime locali.
Ovviamente tutto quello che troverete in Rifugio viene preparato direttamente a mano da Elisa e dalla sua famiglia:
Il Rifugio Santa Rita inoltre può essere raggiunto anche in MTB, attraverso il presente itinerario qui descritto oppure anche salendo dall'Alpe Paglio (Lc), qui trovate la descrizione di quest'ultimo percorso.
Giorgio